Il Pendolo DI FOUCAULT

Il Pendolo DI FOUCAULT

Restaurato dai Lions padovani

Padova, Palazzo della Ragione, 24 ottobre, presentazione nel corso dell’evento “800 Anni. Dallo studium all’universita” con cui i Lions inaugurano le manifestazioni per “Padova Urbs Picta”, Patrimonio dell’umanità 2021 e gli 800 anni dell’Università di Padova. Di Rita Cardaioli Testa

Torna ad oscillare ed a segnare la rotazione della Terra attorno al proprio asse il Pendolo di Focault del “Salone”: così i padovani chiamano il piano superiore del Palazzo della Ragione, che con i suoi 2.187 mq è forse la sala pensile più grande del mondo. Sicuramente è la più bella, per il grandioso ciclo di affreschi quattrocenteschi a soggetto astrologico, il soffitto ligneo a carena di nave rovesciata e l’enorme cavallo di legno che il nobile Annibale Capodilista fece costruire nel 1466 per un’imponente sfilata carnevalesca, regalato nell’Ottocento dagli eredi alla città e collocato qui.
Il Pendolo, realizzato dal prof. Giacomo Torzo, docente di Fisica nell’Ateneo patavino, posizionato in Salone nel 2006, si rifà al pendolo ideato a metà ‘800 dal fisico francesce Bernard Foucaul per dimostrare in via sperimentale la rotazione della terra: una sfera appesa con un lungo cavo al soffitto, muovendosi per inerzia, traccia linee che evidenziano come il piano di oscillazione lentamente ruoti. Questo avviene ad ogni latitudine – spiega il prof. Torzo, che ha curato anche il restauro – ma ovviamente non all’equatore. La rotazione avviene in senso orario nell’emisfero boreale, antiorario in quello australe”. “Questo pendolo – dice con orgoglio il prof. Torzo – è l’unico al mondo che oscilla da 16 anni, ammirato da migliaia di visitatori e studenti, senza aver mai richiesto un intervento manuale. Vero è che è stato realizzato secondo le più moderne tecnologie, alimentato da un elettromagnete che fornisce energia e mantiene costanti le oscillazioni”.
Ora, grazie ad un lavoro di restauro durato due anni e sostenuto dai Lions con circa 10mila euro, il controllo elettronico (dell’elettromagnete e dei 180 led che illuminano le linee tracciate dalla sfera) è stato completamente rifatto. Risolto anche il problema dei flash fotografici dei visitatori, che ora non interferiscono più coi sensori ottici.
Importanti i contributi dei relatori che si sono alternati sul palco, presentati da Savina Confaloni: l’assessore alla Cultura Andrea Colasio, il prorettore Marco Ferrante, il vice prefetto Luigi Vitetti, il delegato vescovile don Gianandrea Di Donna, il governatore del Distretto 108 Ta3 Giovanni Nardelli, Riccardo Bastianello, presidente del Lions Club Padova Host, promotore dell’iniziativa, il lion Antonio Bianchini, docente di Astronomia dell’Ateneo patavino, che due anni fa lanciò il progetto del restauro, Giacomo Torso, fisico nell’Università di Padova ed Ezio Vincenti, medico anestesista, anche lui docente… e neo laureato: nel 2016 si è iscritto al corso di Storia nell’Università di Padova e si è laureato lo scorso anno.