Padova Capitale Europea del Volontariato 2020

Padova Capitale Europea del Volontariato 2020

Si avviano a conclusione le attività … ma sarà l’inizio di un nuovo volontariato e di una nuova attività di servizio? Opportunità per il Lions? Di Gianni Sarragioto

Cosa è stato fatto? Già abbiamo avuto modo di intervenire su questa rivista
(mese di giugno 2019) per richiamare l’attenzione su un evento che avrebbe
visto, nell’anno 2020, Padova diventare protagonista del volontariato ttraverso attività che hanno coinvolto le oltre 6.000 associazioni del territorio per dare ognuna il proprio contributo ad una riflessione sul tema del volontariato ma anche a diventare protagonisti e motori di attività e iniziative che hanno posto basi concrete per ripensare in maniera nuova ad un nuovo volontariato.
Dicevamo allora che la complessità e la frammentazione della società odierna di fronte alle sfide glocal chiedono alla comunità di ripensarsi nelle forme dello stare assieme e di ricercare una rotta che indichi una meta di valore comune da perseguire e raggiungere. È dentro questa prospettiva che possiamo senz’altro ora affermare che il volontariato può e deve contribuire – esprimendo le migliori energie e competenze – a un nuovo cammino, condiviso con tutte le altre componenti sociali, per rinforzare i legami solidali tra le persone.
L’essere stata Padova “Capitale europea del volontariato” ha rappresentato per l’Italia un motivo di orgoglio ed ha certificato un importante riconoscimento alla storica vocazione all’impegno sociale del nostro Paese.
Il 2020 che ormai volge al termine è stato, pertanto, una grande opportunità
per rappresentare e coinvolgere a livello europeo il vasto mondo del volontariato.
Padova e l’Italia si sono trasformate in Paese-laboratorio capace di attrarre
idee, attivare progetti e avviare processi ed esperienze duraturi nel tempo, stimolando un’azione collaborativa con le altre componenti sociali, che potranno continuare a favorire ricadute positive sull’Italia e l’Europa.
Un’occasione, quindi, per capitalizzare un indotto positivo da questa straordinaria opportunità.
È stata un’opportunità per noi?
La nostra Associazione nell’anno 2020 ha dato prova di saper coniugare i nostri Scopi con le finalità che sono state declinate dai lavori dei Tavoli che hanno visto l’impegno delle associazioni nelle 7 aree di approfondimento che hanno accompagnato la discussione e la creazione del palinsesto per il 2020. Sono stati momenti di incontro concretizzati in tavoli di lavoro ed elaborazione composti da rappresentanti del Terzo Settore (Fondazioni, associazioni…), delle Istituzioni, delle categorie economiche, di Università, ricerca e agenzie formative, delle organizzazioni sindacali e dei media a livello locale e nazionale.
Il rapporto con l’Italiaì Condivido con Voi quanto proposto a livello locale dal CSV (Centro Servizio Volontariato) perché queste proposte ritengo si possano coniugare con le attività e finalità della nostra Associazione.
Forse può essere anche un contributo per indirizzare le attività dei nostri club e dei nostri service. “Alla luce di quanto sta accadendo in questa fase storica, non possiamo non tenere conto che il “Covid- 19” ha impattato in maniera clamorosa e palpabile sull’intero percorso di riflessione e di azione promosso e programmato per il 2020 e di conseguenza per il 2021 sia per le varie associazioni ma anche per tutto il volontariato italiano.
Ciò può costituire, inaspettatamente e nostro malgrado, un laboratorio
a “cielo aperto” sul senso di comunità che vogliamo promuovere nonché sulla capacità di resilienza e reattività del mondo del volontariato. Pensiamo, ad esempio a tutto il tema delle nuove povertà e delle nuove emarginazioni, la questione della rivalutazione e improvvisa fruizione delle nuove tecnologie nel mondo della scuola e nelle relazioni interpersonali, l’impatto delle restrizioni sul benessere psicofisico dei cittadini, sulla loro fruizione degli ambienti, sul godimento dei diritti, giusto per riportare solo alcuni dei temi più significativi”.
Allora… “ripensiamo insieme l’Italia”. Anche questo è un invito promosso da “Padova Capitale Europea del Volontariato”!

All’inizio dell’anno sociale 2018-2019 il CC Alberto Soci scriveva: “La responsabilità che ricade su di noi, oggi, è proprio quella di saper comprendere qual è l’odierna frontiera del Nostro operare, in quale modo e con quale struttura organizzativa; poiché è quella struttura che ci permette di essere il più efficaci possibile in un contesto che certamente non si ferma ad aspettarci e con il quale non possiamo continuamente confrontarci con modalità che hanno saputo rispondere perfettamente alle esigenze di un tempo passato, ma che oggi non risultano più così efficaci”.
Ogni Club del nostro Multidistretto – e non solo – compie sforzi importanti in questa direzione e lo fa con la qualità, l’entusiasmo e la professionalità che impone il mondo moderno.

Le cose fatte
Dopo il 22 febbraio, con l’esplosione della pandemia, è stato messo da parte il programma sino ad allora definito e ci si è calati nella concretezza della solidarietà con il progetto “Per Padova noi ci siamo” dimostrando nel concreto cosa significa essere “capitale europea del volontariato”.
In pochi giorni si è quindi passati “dal dire al fare” e il volontariato padovano, attraverso il coordinamento del CSV di Padova, è diventato l’anello di congiunzione tra l’istituzione pubblica e le persone bisognose
di aiuto in una efficace sinergia che ha coinvolto la chiesa padovana, le
imprese e le organizzazioni di volontariato sparse nel territorio. Si è data così risposta alle emergenze sociali (abitative, educative, alimentari e relazionali) con diversi interventi e grazie al coinvolgimento di oltre
1500 volontari, molti dei quali giovani alla loro prima esperienza di cittadinanza attiva. Anche il Lions locale è stato importante protagonista nella concreta vicinanza alle necessità del territorio.
In quel momento, non era il Lions padovano che veniva riconosciuto essere partecipe delle necessità, ma “I Lions”! Quindi qualunque lettore di questa rivista e qualunque socio italiano e mondiale si può identificare.
Le cose da fare
Ora è arrivato il tempo per la riattivazione delle iniziative dell’anno europeo, rifocalizzate e rimodulate in base alla fattibilità tecnico-logistica legata alle normative vigenti.
Sono in cantiere un calendario di iniziative che si dilaterà sino alla prossima primavera generando così una coabitazione con la città di Berlino che all’inizio di dicembre raccoglierà il testimone di Capitale europea del volontariato, titolo che, in ogni caso, la città di Padova potrà comunque esibire in via permanente.
In questo particolare momento storico, a parere di chi scrive, i Lions
dovrebbero poter trovare una nuova modalità di essere “la più grande associazione di servizio al mondo”, e concentrare le attenzioni sulla risposta coordinata alle emergenze sociali derivate (e acuite) dall’emergenza sanitaria, nonché agire su un grande percorso culturale che faccia della nostra associazione quel laboratorio di sperimentazione e produzione culturale utile al Paese nell’individuazione di prassi e modalità per la ricostruzione dei tessuti sociali ed economici.
Riteniamo importante, specialmente ora che stiamo tornando nell’emergenza, operare con una visione a medio raggio, da condividere nei nostri club e cioè costruire una rete di sostegno territoriale forte, in grado di assorbire gli effetti che, con ogni probabilità, si manifesteranno anche dopo il termine dell’emergenza sanitaria.