Fame e nuove povertà

Fame e nuove povertà

Il lungo periodo di crisi economica, prima, e la pandemia con le sue restrizioni, ora, stanno spingendo una fascia sempre più ampia di persone verso un’area di crescente bisogno. Abbiamo spesso pensato che il problema della fame fosse un problema relegato alle aree povere del mondo ma, in questi ultimi tempi, purtroppo, si sta allargando anche in ambiti molto vicini a noi.
Le chiamiamo nuove povertà perché colpiscono molte persone che prima della crisi potevano contare su un sostentamento certo e che adesso non hanno più nulla o rischiano di perdere tutto in poco tempo.
Tanti, anche nella nostra Associazione, si stanno già occupando di queste nuove povertà con raccolte alimentari, mense, buoni acquisto di generi di prima necessità, sostegni ai singoli ed alle famiglie in difficoltà; abbiamo anche accantonato fondi sia a livello Distrettuale che Multidistrettuale.
Io credo che a noi Lions competa una responsabilità maggiore di quella di fare semplicemente beneficenza. È il momento di ideare e costruire progetti di service che, oltre ad occuparsi dei bisogni immediati, si prefiggano l’obiettivo di ricreare le condizioni perché chi ha perso tutto possa avere delle nuove opportunità per ricominciare, per ricostruire un futuro per sé e per i propri figli.
Il Consiglio dei Governatori, per dare concretezza a questa linea, ha recentemente proposto a tutti i Club Italiani il progetto “Lavoro, Famiglia e Nuove Povertà”, che si propone di attivare le tante competenze presenti nella nostra associazione per costruire soluzioni che offrano a queste persone nuove opportunità.
Sono sicuro che i Club Italiani sapranno aderire con entusiasmo a questa proposta. Certo sarà una piccola goccia, ma tante piccole gocce come ben sappiamo fanno il mare.
Mi ha molto colpito una lettera che ho ricevuto da un padre di famiglia che, trovandosi in difficoltà, chiedeva aiuto ai Lions, ma allo stesso tempo offriva le sue competenze per poter aiutare gli altri: mi piacerebbe che, abbinando la nostra generosità alla sua disponibilità, questa persona possa non solo uscire dalla situazione di emergenza in cui si trova ma anche attraverso il nostro aiuto recuperare un valore più grande: la sua dignità.
“Dove c’è bisogno lì c’è un Lion” dice un nostro motto ed i bisogni primari sono sicuramente quelli prioritari, tuttavia non dimentichiamoci anche dei tanti bisogni “invisibili” che spesso accompagnano quelli più visibili. Credo che la fame di cibo vada combattuta con grande impegno e determinazione, ma penso che tocchi a ciascun Lions, in coerenza con i valori che stanno alla base dell’appartenenza a LCI, occuparsi anche della fame di giustizia, di dignità, di cultura e di solidarietà.
Questa grande crisi può essere, se lo vorremo, un’opportunità per comprendere gli ampi spazi che si aprono davanti a noi Lions per essere sempre più protagonisti nel campo della solidarietà e della sussidiarietà.
Riprendendo il vecchio adagio “non ti dono solo un pesce, ma voglio insegnarti a pescare” la nostra coscienza sarà più tranquilla quando avremo contribuito, anche solo in piccola parte, a rimuovere quella che papa Francesco ha definito la cultura dello scarto e che sta alla base di tanta fame e di tanta miseria.
Rimbocchiamoci le maniche, dunque, non lasciamo che paura e pigrizia frenino il nostro desiderio di aiutare attraverso i service; abbiamo una grande occasione per uscire da questo momento difficile ancora più determinati e pronti a servire per costruire un mondo migliore: non lasciamocela scappare!

Carlo Sironi
Presidente del Consiglio dei Governatori