“Campagna 100” le nuove strade della filantropia

“Campagna 100” le nuove strade della filantropia

Noi Lions e l’aiuto agli altri: come e in cosa è cambiata la nostra attività di servizio? La nostra Fondazione può diventare lo strumento operativo per sostenere le nostre attività a 360°. Di Claudia Balduzzi *

Da qualche decennio la società in cui viviamo si è trasformata grazie a una serie di molteplici scoperte ed applicazioni di nuove tematiche di natura informatica, scientifica e tecnologica. Cambiamenti di clima, abitudini alimentari e sociali hanno portato ad ambivalenti e contradditori risultati di impoverimento ed arricchimento sia nella natura umana quanto nell’ambiente.
Che ruolo può esserci per un socio Lions che vive quotidianamente in un contesto nel quale sente che può dare un contributo? Vuol essere un cittadino attivo e non gli interessa appartenere passivamente ad un club che organizza cene?
Penso che la risposta adeguata sia e stia in quell’attenzione e/o ritorno al servizio che dovrebbe animare il nostro essere parte di LCI, pertanto l’iniziativa per e da LCIF, la nostra Fondazione, diventa lo strumento operativo per sostenere le nostre attività a 360°.
Questo sarebbe stato il corretto inizio di un editoriale datato dicembre 2019, ma oggi, dicembre 2020, queste righe suonano come un disco stonato e rotto…
Viviamo un drammatico momento epocale intriso di precarietà, confusione, angoscia che, da mesi, ci toglie il “fiato” e per molti di noi azzera le risorse economiche, sanitarie, educative e sociali, lasciandoci in balia di tristezze, malinconie e ahimè lutti.
“Spes ultima dea” nel mito greco era la Dea che restava tra gli umani quando tutte le divinità erano andate via per consolarli ed offrire loro l’ultima risorsa… allora immagino di offrire ai nostri soci, ormai portatori sintomatici di un lionismo che non sente più gli odori di una convivialità e i sapori di tante iniziative, che misura alte temperature di isolamento, che piega gli animi fino ad azzerare gli entusiasmi dei più… una risposta: “Campagna 100”.
Non è la panacea dei mali e neppure l’antidoto al Covid-19 vuole rappresentare una strategia per ri-portarci a ri-appropriarci di un ruolo importante all’interno dei nostri club per il benessere delle nostre realtà cittadine, vuole ri-programmare il ruolo di attori altamente specializzati nel “sociale”, ecco la chiave di lettura del nostro essere Lions.
“Campagna 100” ci dà l’opportunità di essere più performanti sulle necessità emergenti all’interno dei nostri contesti, più attenti ai nuovissimi bisogni, più smart? Se significa essere presenti concreti, attivi e costruttivi allora sì. Allora ecco che la LCIF, attraverso questa straordinaria “Campagna 100”, diventa incrocio inevitabile di donazioni e di elargizioni, di profitto e di sostenibilità.
Le prime consentono il rimpinguamento della cassaforte LCIF, le seconde il partenariato che supporta, ad esempio, i progetti di ampio respiro, i sussidi di Club e Distretto (DCG), le attività dei Leo e quanto di buono vogliamo fare, ma non ne abbiamo la piena disponibilità finanziaria.
Credetemi, non voglio esercitare alcuna pressione a versare cifre importanti alla Fondazione, ma vorrei capiste quanto possa fare la differenza l’attribuzione di una piccolissima cifra, magari versata d’impulso su una raccolta fondi di FB in occasione di un compleanno, oppure per acquistare un biglietto di un concerto in streaming, oppure per abbellire l’albero di palline, oppure per regalare un caffè, un panettone, olio e, perché no, un kit di igienizzazione per le mani… gadget solidali per un protagonismo di sostanza, di presenza effettiva, non virtuale, che vuole spingere quel coraggio e quella determinazione a non mollare, che vuole soffiare su quella passione che, nonostante la carica virale, vuole ri-tornare a ri-animare il nostro lionismo fatto di risposte concrete e non di evanescenti parole.
A ri-vederci, si spera presto, con l’amicizia e la stima di sempre.

*LCIF Area Laeder CA IV.