Giovani e gioco d’azzardo

Giovani e gioco d’azzardo

Francesco Pira

I Lions club, grazie al loro impegno sociale e alla capillarità sul territorio, possono contribuire concretamente attraverso campagne di informazione, incontri nelle scuole, sostegno a progetti educativi e iniziative di sensibilizzazione, promuovendo valori come la solidarietà, il rispetto e la responsabilità individuale. Rompere il silenzio, informare, educare e intervenire in tempo può fare la differenza. 

Palermo: esempio di un incontro Lion informativo

Sono stato relatore dell’incontro “Ludopatia: effetti di una dipendenza”, svoltosi presso l’Istituto Ascione di Palermo, diretto dalla professoressa Sara Inguanta e promosso dal Lions club Palermo Host Ets, guidato da Fernanda Bono. Cito questo evento che si è celebrato in Sicilia per sottolineare l’impegno dei Lion in tutto il territorio nazionale. L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto e sensibilizzazione rivolta agli studenti, con l’obiettivo di approfondire le dinamiche di una dipendenza spesso sottovalutata, ma sempre più diffusa tra i giovani: il gioco d’azzardo. Bravissima la presidente del Leo club Palermo Host, Ombretta Grillo, laureanda in medicina che è entrata subito in connessione con le studentesse e gli studenti presenti.

L’incontro ha puntato a far comprendere agli studenti cosa sia realmente la ludopatia, quali siano i suoi effetti sulla vita personale e sociale, e come riconoscerne i segnali. Attraverso un dialogo aperto e informato, è stato possibile offrire strumenti di consapevolezza per prevenire l’insorgere di comportamenti a rischio e promuovere una cultura della responsabilità e dell’equilibrio.

Il web e i videogiochi come introduzione al gioco d’azzardo

Secondo uno studio Espad Italia 2022, il 45,2% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha dichiarato di aver giocato d’azzardo almeno una volta, con un’incidenza del 54,3% tra i maschi e del 34,9% tra le femmine. Inoltre, il 64,5% dei giovani ha giocato a videogiochi, indicando un collegamento significativo tra attività ludiche digitali e potenziale sviluppo di comportamenti compulsivi. Questi numeri dimostrano quanto il gioco d’azzardo sia penetrato nella quotidianità dei giovani, diventando un problema reale e diffuso.

Le piattaforme digitali rappresentano oggi uno dei principali canali di accesso al gioco d’azzardo. La possibilità di giocare ovunque e in qualsiasi momento, spesso in modo anonimo e senza controllo, ha abbattuto ogni barriera tra il giovane e il rischio. Il design accattivante, i meccanismi di ricompensa immediata, i bonus e le promozioni contribuiscono a creare esperienze altamente coinvolgenti, che alimentano l’illusione di vincita facile e portano all’abitudine, fino alla dipendenza.

I giovani, spesso inconsapevoli delle conseguenze, vengono attratti da queste piattaforme che imitano il linguaggio dei videogiochi e sfruttano strategie di fidelizzazione molto sofisticate. Nonostante il divieto legale per i minori, i sistemi di controllo sull’età non sono sempre efficaci, consentendo un accesso troppo semplice a contenuti potenzialmente dannosi.

Quali fattori favoriscono il dilagare di questo fenomeno

Alla base della ludopatia giovanile vi sono diversi fattori, tra cui la fragilità emotiva, le dinamiche familiari disfunzionali, la mancanza di supervisione adulta e l’influenza del gruppo dei pari. In un’età in cui si è alla ricerca di identità, conferme e appartenenza, il gioco d’azzardo può apparire come una scorciatoia per ottenere riconoscimento o per sfuggire a situazioni di disagio.

Il contesto socio-culturale, sempre più orientato verso la gratificazione immediata e il consumo digitale, favorisce l’insorgenza di comportamenti compulsivi. In questo scenario, il gioco può diventare un mezzo per colmare vuoti emotivi o compensare mancanze affettive, rendendo ancora più difficile distinguere tra passatempo e dipendenza.

Per affrontare il fenomeno in modo efficace, è necessario un approccio integrato. In primo luogo, la scuola può e deve avere un ruolo centrale nella prevenzione, attraverso progetti educativi mirati e attività formative che coinvolgano attivamente gli studenti. È fondamentale che i ragazzi imparino a riconoscere i segnali del disagio e sappiano chiedere aiuto. In secondo luogo, è essenziale un maggiore controllo sulle piattaforme online, con sistemi di verifica dell’età realmente efficaci e limiti di accesso più severi per i minori. Inoltre, bisogna potenziare i servizi di supporto psicologico e dedicare risorse specifiche alla prevenzione e al trattamento della dipendenza