UN MILIONE DI DOLLARI 200.000 BAMBINI E LA LCIF

UN MILIONE DI DOLLARI 200.000 BAMBINI E LA LCIF

“Progetti sulla fame a favore di bambini africani da 0 a 7 anni…”. Queste sono le condizioni indicate da una generosa benefattrice bergamasca nel suo testamento, che si sarebbero dovute rispettare per poter accedere ad una sua consistente eredità, un milione di dollari, che ha permesso alla nostra Fondazione Internazionale (LCIF) di elaborare un progetto in Uganda per sfamare 200.000 bambini in 315 scuole per un anno. In queste pagine potrete conoscere l’intero progetto della Sede Centrale, che è stato ritenuto meritevole di ricevere il lascito assegnato dall’esecutore testamentario. Di Chiara Brigo *

Ciò che ora sembra normale e semplice ha richiesto il lavoro di circa 5 mesi. Il viaggio iniziò con una telefonata che Federica Pasotti mi fece a settembre dello scorso anno, durante la quale prendemmo coscienza della possibilità di realizzare un importantissimo service. Battemmo più strade ed interpellammo più persone, ma non tutte ci credettero subito. Non mollammo, grazie anche alla tenacia di Giovanni Pagani, Governatore del Distretto 108 Ib2. Ci parlammo di persona al Forum Europeo di Klagenfurt, ad ottobre, e in tale occasione facemmo subito un incontro riservato con il Presidente della Fondazione Brian Sheehan e il suo staff. Non avevamo però ancora tutti gli elementi per capire che tipo di progetto si sarebbe potuto mettere in piedi. Fu d’obbligo, da lì a pochi giorni, e precisamente l’8 novembre, indire una riunione con Germano Paris, l’esecutore testamentario, nel suo ufficio a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo, per chiarirci le idee sulle reali possibilità di impiego dei fondi.
Io e Sandro Castellana partimmo in macchina, ci riunimmo con Giovanni Pagani e Federica Pasotti al casello autostradale di Rovato e salimmo tutti in auto con Giovanni. L’incontro con Germano fu molto proficuo, perché capimmo a fondo le volontà della benefattrice e scoprimmo che già parte dell’eredità della signora era stata destinata ad altri due importanti progetti di altre due associazioni. Ci trovammo di fronte ad un Lions molto sensibile e impegnato lui stesso in iniziative in Africa. Tornammo a casa fiduciosi e carichi di entusiasmo. Sandro si mise subito al lavoro con la Fondazione che elaborò in tempi record il progetto. Seguirono mesi di invii e rinvii delle proposte tramite UPS che vennero sottoposte a Germano e nel tempo il progetto si perfezionò. In questi mesi molti sono stati gli scambi di messaggi, mail, incontri zoom, per mettere a punto ogni aspetto dell’operazione che vedrà anche l’intermediazione della Fondazione Bruno Bnà del Distretto Ib2 per quanto riguarda il trasferimento del denaro alla Fondazione Internazionale.
L’ufficialità dell’iniziativa è stata resa nota l’11 marzo a Rezzato, nello splendido scenario di Villa Fenaroli, nel corso di una serata di gala organizzata dal Distretto 108 Ib2 in onore della Presidente Internazionale Patti Hill, durante la quale tutti eravamo felici di quanto abbiamo costruito in questi mesi e coscienti che ogni euro donato dalla benefattrice sarà destinato ad una buona causa.
A me restano i ringraziamenti dovuti, ma sinceri al Lions Giordano Paris, al DG Giovanni Pagani, al PID Sandro Castellana, Board Trustee della LCIF, ai PDG Federica Pasotti, Coordinatrice LCIF del Distretto Ib2, e Ivo Benedetti, Presidente della Fondazione Bruno Bnà, per tutto il lavoro svolto insieme per arrivare all’obiettivo che, come dice il nostro Presidente del Consiglio Claudio Sabattini, porterà sorrisi a tanti bambini.
È stato bello averci creduto, tutti assieme, e penso sia stato importante anche toccare con mano l’efficienza e l’affidabilità della nostra Fondazione Internazionale nell’elaborare progetti ambiziosi, ma che possono cambiare la vita ad intere comunità. Un grazie quindi anche al nostro Presidente Brian Sheehan e al suo staff, ma soprattutto alla benefattrice che, con la sua generosità, ha reso tutto questo possibile. Come dice spesso Federica “è a lei che deve andare tutta la nostra riconoscenza”.