Silvia Masci
Gli stereotipi e i pregiudizi di genere sono ancora oggi una realtà presente e radicata nella società. Per questo motivo, sono oggetto di studio della psicologia sociale e della psicologia cognitiva, che ne analizzano le origini, i meccanismi e le conseguenze.
Prima di addentrarci nel tema, è utile chiarire la differenza tra stereotipi e pregiudizi. Gli stereotipi sono generalizzazioni rigide e semplificate su un gruppo di persone, spesso basate su credenze infondate. I pregiudizi, invece, sono atteggiamenti negativi nei confronti di un individuo o di un gruppo, derivanti dagli stereotipi o da convinzioni errate.
Il processo di stereotipizzazione porta a una semplificazione della realtà, riducendola a schemi fissi e univoci, senza considerare la complessità e la diversità che caratterizzano ogni gruppo sociale. In genere, gli stereotipi tendono a essere condivisi all’interno di una cultura e servono a classificare rapidamente persone e situazioni. Essi, infatti, nascono dal contesto culturale e si sviluppano attraverso un lungo processo di socializzazione, il che li rende particolarmente resistenti al cambiamento.
COSA SONO ESATTAMENTE
Gli stereotipi possono essere considerati delle “scorciatoie di pensiero” o degli schemi mentali che permettono di interpretare la realtà in modo rapido ed economico, aiutandoci a organizzare le informazioni e a classificare le persone in categorie predefinite, attribuendo loro giudizi rigidi basati su credenze condivise. Questa tendenza si basa sul fatto che la mente non è in grado di acquisire e comprendere le infinite sfumature e la complessità del mondo. Tuttavia, se da un lato gli stereotipi svolgono una “funzione difensiva”, permettendo di reagire velocemente agli stimoli, dall’altro possono trasformarsi in barriere che limitano la comprensione e l’inclusione.
DALLO STEREOTIPO AL PREGIUDIZIO
Gli stereotipi rappresentano il punto di partenza per la formazione dei pregiudizi. Mentre gli stereotipi sono costruzioni cognitive, ovvero convinzioni generalizzate su un gruppo non necessariamente negative, i pregiudizi aggiungono una componente emotiva, trasformandosi in valutazioni negative che vengono attribuite a singoli individui appartenenti a quel gruppo.
Se gli stereotipi possono essere considerati normali e inconsapevoli schemi di pensiero e socialmente accettabili, i pregiudizi, al contrario, implicano una forma di discriminazione e hanno per lo più una connotazione negativa.
Per esempio, lo stereotipo secondo cui le donne sarebbero più emotive degli uomini può tradursi nel pregiudizio che esse siano meno razionali nelle decisioni.
In sintesi, il pregiudizio è un giudizio errato o impreciso, formulato in modo superficiale e in assenza di dati sufficienti, che precede l’esperienza; ed essendo basato su opinioni diffuse piuttosto che su conoscenze reali, porta spesso ad assumere atteggiamenti discriminatori.
Gli stereotipi e i pregiudizi influenzano i comportamenti che adottiamo nella vita quotidiana.
COME CI INFLUENZANO
Lo stereotipo orienta il modo in cui interpretiamo le informazioni provenienti dall’esterno, tendendo a consolidarsi e a essere riprodotto nel tempo. Il suo impatto è tanto più forte quanto maggiore è il grado di condivisione sociale e di generalizzazione. Secondo la psicologia sociale, gli stereotipi fanno parte del pensiero automatico e si basano sull’uso di strutture mentali, attraverso le quali comprendiamo la realtà. Queste strutture sono soggette al cosiddetto effetto primacy: la prima informazione che riceviamo influenza la percezione delle successive. In questo modo, lo stereotipo si autoalimenta selezionando le informazioni che lo confermano e considerandone casuali o irrilevanti quelle che lo contraddicono.
Il pregiudizio, a sua volta, condiziona il nostro pensiero e modifica il comportamento, spingendoci inconsapevolmente ad agire in modo da “confermare” la validità dello stereotipo da cui deriva.
Un fenomeno strettamente legato a questo meccanismo è l’effetto Pigmalione o effetto Rosenthal, che deriva dagli studi sulla profezia che si autoavvera.
Questo principio spiega come le aspettative che nutriamo su qualcosa, come un progetto o un esito lavorativo, influenzino inconsciamente il nostro comportamento, portandoci ad agire in modo da favorire l’esito atteso.
La persistenza di stereotipi e pregiudizi di genere nella società italiana è stata evidenziata anche dal Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione contro le donne (Cedaw), istituito per monitorare l’attuazione delle norme della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nelle osservazioni conclusive sul settimo rapporto sull’Italia, pubblicato il 4 luglio 2017, il Comitato ha espresso preoccupazione per “il radicamento di stereotipi riguardanti i ruoli e le responsabilità delle donne e degli uomini nella famiglia e nella società, che perpetuano l’idea delle donne come madri e casalinghe, compromettendone lo status sociale e limitando le loro opportunità educative e professionali”.
Tali pregiudizi influenzano anche la percezione e la valutazione della violenza contro le donne, come dimostrato dall’indagine Istat del 2019 sugli stereotipi di genere e sulla rappresentazione sociale della violenza sessuale.
I dati rivelano che il 39% della popolazione ritiene che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo desidera, mentre il 23,9% pensa che il modo di vestire delle donne possa provocare la violenza sessuale. Inoltre, il 15,1% attribuisce almeno in parte la responsabilità alla vittima se questa era ubriaca o sotto l’effetto di droghe, e il 10,3% crede che le accuse di violenza sessuale siano spesso false.
COMBATTERLI CON I FATTI
L’unico modo per evitare di cadere in stereotipi impliciti e rappresentazioni fallaci è quello di prendere consapevolezza di non esserne esenti e imparare a conoscerli e riconoscerli attraverso una seria formazione, che abbracci competenze multidisciplinari. Solo in questo modo, attenendosi ai fatti oggettivi, si eviterà il rischio di distorsione che il pregiudizio comporta e si vedrà rafforzata la capacità di giustizia del paese.
COME EDUCARE
Come far decadere, quindi, stereotipi e pregiudizi di genere?
Partendo dall’educazione e dalla cultura. È fondamentale:
• promuovere la parità di genere fin dalla più tenera età, educando bambini e bambine a sentirsi liberi di esprimersi nella loro pienezza, consentendo loro di giocare con gli oggetti che prediligono (siano essi bambole, trattori o palloni), e vestirli nel modo in cui si sentono maggiormente a proprio agio;
• incoraggiare la riflessione su ruoli e aspettative stereotipati, rappresentare entrambi i sessi in vari ruoli aiuta a costruire una società più equa e inclusiva;
• creare spazi di dialogo dove possiamo mettere in discussione i nostri pregiudizi in modo costruttivo;
• saper usare le parole per rispettare la dignità delle persone.