L’Italia contiene il più variegato campionario di specie vegetali d’Europa. In tutto il mondo il tema del clima sta assumendo consapevolezza e i governi si stanno impegnando per fornire risposte concrete alle esigenze e rivedendo prese di posizione del passato per confluire in un miglioramento della sicurezza climatica. E i Lions? Di Filippo Portoghese e Filippo Tarantino
Le carenti condizioni di sicurezza hanno permesso che la scorsa estate il Bosco Difesa Grande di Gravina (vasto circa 2000 ettari, nella foto) sia stato oggetto di un doloroso e forse doloso incendio, limitato nei danni dall’intervento della Protezione Civile. Di qui lo spunto per illustrare quanto la difesa boschiva sia elemento essenziale per prendere iniziative all’uopo che il Lions International possa attuare in questo mega service che interessa tutti.
Personalità del mondo dello spettacolo e scientifico sono intervenute in varie occasioni e su tutti i media per dare il proprio sostegno a questo ecosistema.
Presso l’istituto Bachelet in Gravina si è svolto di recente un evento di particolare rilevanza per ridare slancio all’interesse ambientale, rivolto alla tutela dei boschi e di ogni iniziativa tesa alla tutela ambientale.
Iniziativa proposta dai locali Lions Club con altre associazioni culturali, in cui si è fatto il punto su questo enorme polmone naturale che oltre alla bellezza visiva costituisce un vero ombrello protettivo per l’ecosistema locale. Di qui lo spunto per parlare di boschi e di clima. Varie personalità hanno aderito a questa iniziativa: fra questi Sergio Rubini, che ben conosce il bosco gravinese, nutrito di ricordi personali e momenti di vita familiare. Il regista pugliese ha illustrato il suo attaccamento al bosco e in generale ai problemi ambientali locali, rievocando i suoi incontri a Cinecittà con il grande Fellini.
Il Generale della Guardia Forestale Giuseppe Giove – dell’Accademia Nazionale dell’Agricoltura – ha ribadito la necessità di tutelare l’ambiente e le foreste per garantire l’equilibrio geologico della sua arida terra di origine, la Puglia, ai confini con la Basilicata.
Pino Silletti, uno dei massimi rappresentanti italiani di flora e floricoltura, scopritore di una particolare specie di orchidea che porta il suo nome (Odontitis Silletti) ha ripercorso la storia della legislazione boschiva dai Borboni ad oggi, invocando la necessità di una opportuna rilettura dei provvedimenti fermi all’affidamento dei boschi alle leggi regionali.
Negli anni ’70 sono passate alle Regioni le competenze in materia di agricoltura e foreste ma non il personale qualificato, che è rimasto allo Stato.
Di qui politiche forestali regionali spesso incerte, per cui molti dei rimboschimenti e sistemazioni idrauliche forestali, realizzati dallo Stato per la difesa del suolo, risultano in buona parte abbandonati a se stessi o distrutti dal fuoco.
Oggi questi rimboschimenti, per lo più fatti con conifere su terreni sterili e marginali, si rinnovano spontaneamente con piante di latifoglie; quindi siamo in presenza di una evoluzione ecologica stimolata dall’uomo.
La recente istituzione di una “Direzione Generale delle Foreste” nell’ambito del Ministero delle politiche Agricole, Alimentari e Forestali sembra uno strumento opportuno perché l’Italia possa confrontarsi con successo con tematiche internazionali. (cfr. Convenzione di Kyoto, Convenzione sulla Biodiversità, Piano strategico delle Nazioni Unite per le foreste 2017, Piano per lo Sviluppo e la Resi-lienza del 2021). Questa analisi porta al concetto ribadito in più riprese dall’ing. Francesco Tarantino anche in recenti meeting in cui ha illustrato da tecnico la necessità di una difesa reale dei boschi. Prendersi cura del bosco significa innanzitutto conoscerne la storia e le leggi che lo riguardano. Già nel 1923 venne emesso un Decreto che regolamentava le norme boschive.
Sulla base di questa indicazione legislativa il Corpo Forestale dello Stato, con il suo patrimonio di esperienza riorganizzativa e scientifico culturale, ha realizzato nume-rosissime sistemazioni idraulico-forestali, stabilizzando tante pendici in dissesto e moltissimi rimboschimenti, migliorando i boschi degenerati, auspicando di trovare un coordinamento unitario a livello nazionale. Il clima quindi passa per i boschi e spetta a noi Lions condividere i service per arrivare alla difesa dell’ambiente condividendo le necessità territoriali.