Dove si ferma la comunicazione

Dove si ferma la comunicazione

Una grande sfida ci attende, quella per il futuro della nostra Associazione. Per affrontare questa sfida è necessario, però, avere una visione, un’idea o un processo da seguire che conduca rapidamente il nostro essere Lions a dare risposte concrete ai bisogni della nostra epoca. Di Luciano Mallima *

L’approccio strategico che la nostra Associazione ha implementato per lo sviluppo nel medio e lungo periodo è ormai operativo da anni, ma realizzarlo spetta a noi, attraverso una costante analisi delle iniziative intraprese. Progredire significa principalmente conoscersi, capire le aspettative dei singoli, condividere le scelte, elaborare degli obiettivi comuni. La comunicazione interna in questo contesto assume una valenza fondamentale perché consente la circolazione delle idee e il confronto finalizzato alla crescita.
Sfortunatamente c’è un però… Ovvero, quanti di noi sono coinvolti in questo processo? La stragrande maggioranza dei nostri soci vive quasi esclusivamente la dimensione del proprio club, ovvero riunioni, eventi sociali, piccole attività di servizio locale, limitando il proprio orizzonte conoscitivo dell’Associazione a ciò che gli è più prossimo e alle informazioni che riceve dalla leadership di club.
Poi ci sono gli “addetti ai lavori”, quelli che ricoprono incarichi di Distretto e che partecipano in maniera più o meno costante agli incontri distrettuali acquisendo competenze derivanti dal proprio ruolo, ma limitandosi sostanzialmente al “qui e ora”. Infine c’è la tipologia degli “entusiasti”, sparuto manipolo di soci che si informano su tutto e che vivono l’Associazione ad ogni livello.
Dovendo ottimisticamente quantificare, meno di un terzo dei soci utilizza strumenti informativi, come web, social media, rivista distrettuale e nazionale, attraverso modalità saltuarie e raramente partecipative che difficilmente riescono a fornire dei feedback su gradimenti e cambi di rotta, anche quando richiesti.
Questa fotografia ci offre uno scenario di non semplice interpretazione che impone a chi di dovere l’adozione di adeguate scelte strategiche. Il nostro ruolo di comunicatori non può che essere quello di megafono, di raggiungere quanti più soci possibile, cercando di incuriosirli, entusiasmarli, informarli, auspicando quel dialogo assolutamente necessario perché non ci si limiti a comunicare in modo unidirezionale, ma raccogliendo con il confronto tutti quei suggerimenti che ci consentono di incrementare quell’indice di coinvolgimento fermo a meno di un terzo.
Noi non possiamo raggiungere quei due terzi dei soci che non tolgono neanche il cellophane dalle riviste cartacee che arri-vano loro a casa o che non aprono le email inviate sulla loro posta elettronica. Quei due terzi sicuramente non leggeranno neanche questo articolo. Dobbiamo puntare invece su coloro che dimostrano un minimo interesse per la nostra vita associativa, perché si trasformino in promotori di quell’informazione che, pur mirando a raggiungere tutti, obiettivamente non è in grado di farlo, nonostante tutti gli sforzi profusi.
Si torna quindi al singolo club, causa prima e fine ultimo della nostra appartenenza, dove tutto comincia e tutto si realizza, dove ci si conosce e dove si può interloquire personalmente e dove si dovrebbe concretizzare quell’assunto fondamentale in cui tutto ciò che è al di sopra del club è al servizio del club.
Per tradurre queste considerazioni in azioni possiamo fare solo una cosa: invitarvi a scriverci, condividendo con noi le vostre riflessioni.
Chi lo desidera può mandarci una email all’indirizzo comunicazione.interna@lions108.info in modo da aprire un dialogo diretto su questi ed altri temi, a cui daremo seguito sugli strumenti a nostra disposizione.

*Coordinatore MD Comunicazione Interna.