Speranza

Speranza

Ho scelto nel primo numero di gennaio del 2021, quello in cui normalmente molti preferiscono parlare di giro di boa, di service fatti e di service ancora da fare, o da concludere prima della fine mandato, di parlare invece di speranza, perché, pur nelle difficoltà attuali noi Lions dobbiamo aprirci alla speranza.
Tutti riponiamo speranza anzitutto nei nuovi vaccini che, liberandoci dal Covid, ci possano donare la possibilità di tornare ad abbracciarci, a frequentarci, di tornare ad una vita normale.
Ma mi sono chiesto: “cosa significa tornare alla normalità?”. Vuol dire dimenticare i morti, la pandemia, riprendere gli egoismi e l’uso smodato della nostra terra, continuare ad inquinare come se nulla fosse, sfruttare, consumare risorse ignorando i problemi che fame, disoccupazione, divisioni ed ingiustizie riversano sull’umanità?
Se così fosse, rischieremmo di sprecare una grande occasione per dare una importante accelerazione a un processo di cambiamento, anche all’interno della nostra associazione, che già prima della pandemia si stava rivelando indispensabile. Pertanto, vorrei suggerire di ampliare l’orizzonte delle nostre speranze.
Noi Lions dobbiamo sentirci ancora più interpellati dal bisogno di cambiare il mondo pre-pandemia, perché tante cose che abbiamo lasciato non andavano più bene e di essere protagonisti di quello che definirei un processo di ricostruzione sociale. Possiamo diventare protagonisti attivi nelle nostre comunità per cercare di creare condizioni di maggiore equità, contribuendo a realizzare, con le nostre competenze e col nostro entusiasmo, opportunità di lavoro, occasioni di integrazione per quanti sono emarginati. Possiamo combattere la cultura dello scarto e dello spreco, recuperando, anche a livello di testimonianza personale, maggiore sobrietà e gestendo responsabilmente i richiami del consumismo. Possiamo concentrarci sul rispetto dell’ambiente, contribuendo a realizzare progetti di utilizzo responsabile delle risorse ambientali. Possiamo operare nell’ambito sanitario per sviluppare e sostenere progetti orientati alla cura e, soprattutto, alla prevenzione.
La speranza più grande, che a mio parere rappresenta il prerequisito di tutte quelle indicate in precedenza, è però quella che noi Lions possiamo sviluppare la cultura del noi, abbandonando i protagonismi, l’autoreferenzialità, un falso e anacronistico atteggiamento elitario sentendoci, e soprattutto facendoci percepire, parte attiva e importante delle nostre comunità.
Non sarà facile, ma se ci riflettiamo bene, riusciremo a comprendere che, per i nostri valori e per la nostra centenaria storia, non può bastare la semplice speranza di un ritorno alla normalità. A noi corre l’obbligo di andare oltre, di trasformare la criticità in opportunità per contribuire, insieme a tante altre persone generose come noi, a creare un mondo migliore per tutti.
Buon 2021 a tutti e a ciascuno!

Carlo Sironi
Presidente del Consiglio dei Governatori