“Sostenibilità chiave per il futuro” è il titolo della 1ª conversazione ttorno al tema di studio nazionale “Tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile/acqua virtuale necessità reale” che il distretto 108 Ta3 ha promosso e che si è aperta con il saluto del Governatore Terenzio Zanini.
Di Gabriella Salviulo
La sostenibilità è lungimiranza, significa intraprendere oggi azioni urgenti, i cui effetti saranno goduti dalle generazioni future, ma è anche responsabilità di elaborare un pensiero nuovo, basato su evidenze scientifiche, che sia ecologista e umanista al tempo stesso, nel senso che gli interessi della natura e degli uomini coincidono – così ha concluso il suo intervento Telmo Pievani, filosofo della scienza, evoluzionista, comunicatore e saggista di fama internazionale, docente dell’Università degli Studi di Padova di Filosofia delle Scienze Biologiche e di Bioetica e responsabile della comunicazione dello stesso ateneo.
Nella sua relazione dal titolo “Antropocene: una questione evolutiva”, dopo aver ricordato che la parola chiave Antropocene, adottata nel 2000 da Paul Crutzen, pur non avendone la comunità scientifica definito in modo univoco l’inizio, si riferisce alla fase in cui le attività umane sono diventate così pervasive da definire un’epo-ca geologica. Per la prima volta nella storia evolutiva, un mammifero, Sapiens, ha imparato ad adattare l’ambiente a se stesso, ma ora questo processo evolutivo è diventato una trappola: cambiamo il mondo intorno a noi in modo troppo veloce e aggressivo e depauperante per l’ambien-te, ma poi dobbiamo adattarci al cambiamento che noi stessi abbiamo creato in un gioco ricorsivo. L’Antropo-cene è quindi un processo ambivalente, ma – prosegue Pievani – l’Antropocene siamo noi. La grande accele-razione del secondo dopoguerra, con un elevato ritmo dell’uso dell’energia, elevate emissioni di gas serra e di crescita della popolazione è diventata, negli ultimi decen-ni, crisi ecologica sistemica: il cambiamento climatico; le proiezioni al 2050 indicano che negli oceani sarà più abbondante la plastica del pesce. Il tasso di estinzione di specie e di popolazione all’interno delle specie supera il 30% – continua Pievani – per la prima volta una sola specie in 5 secoli ha fatto fuori un terzo di tutte le altre”; dal 1970 la biodiversità delle acque dolci è diminuita dell’83%, intorno al 2050 avremo distrutto il 90% delle barriere coralline che custodiscono il 34% della biodiver-sità marina: stiamo quindi assistendo alla sesta estinzione di massa. Anche la pandemia di Covid 19 è un costo am-bientale e se non verranno eliminate le cause ecologiche evolutive remote, altre pandemie saranno possibili. Negli ultimi 25-30 anni le pandemie sono diventate molto più frequenti e più violente: sono comparsi patogeni nuovi con ottime capacità di trasmissione, che i nostri comportamenti sociali favoriscono.
La chiave lungimirante per il futuro è rappresentata dall’A-genda 2030 per lo sviluppo sostenibile, risoluzione 70/1 adottata dalla Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, il cui titolo completo è “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, la carta degli impegni che i 193 paesi firmatari si sono as-sunti per lo sviluppo sostenibile”; “l’ agenda è un program-ma d’azione per le persone, per il pianeta e la prosperità”. La conversazione è proseguita con una riflessione: “tra-sformare il nostro mondo in 17 obiettivi” proposta dalla sottoscritta coordinatrice del Comitato Distrettuale, socia del LC Padova Carraresi, docente e ricercatrice di Mine-ralogia e Direttrice del Centro di Ateneo per i diritti umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova. La lettura di alcuni passi dal “preambolo” ne ha sottolineato le ba-si fondanti: lo spirito di rafforzata solidarietà globale, la necessità dell’impegno di tutti per la sua realizzazione: governi, parlamenti, istituzioni internazionali, autorità locali, comunità scientifica, imprese e settore privato, organizza-zioni della società civile, tutte le persone. La visione dell’a-genda è altamente ambiziosa e fortemente trasformativa e i 17 obiettivi sono interconnessi e indivisibili e bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: ambientale, economico, e sociale alle quali si deve aggiungere la soste-nibilità istituzionale: per realizzare gli obiettivi è necessa-rio avere istituzioni forti e capaci di ragionare in chiave di un rinnovato multilateralismo. Il Covid-19 sta avendo un impatto disastroso e, in alcuni casi, sta ribaltando decenni di progresso. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile rappresenta il piano d’azione e quindi la bussola che segna la strada per il futuro. Di grande impatto la lettura degli ultimi passi della risoluzione che così si conclude: “Ab-biamo tracciato la strada verso lo sviluppo sostenibile: il futuro dell’umanità e del nostro pianeta è nelle nostre mani e nelle mani delle generazioni future e questo servirà ad assicurare che il viaggio avrà successo e i suoi risultati sa-ranno irreversibili”.