Solidarietà digitale: il capitale umano

Solidarietà digitale: il capitale umano

L’emergenza sanitaria ha accelerato la trasformazione digitale ed ha anticipato nel tempo l’urgenza di affrontare la questione delle misure necessarie da affrontare per evitare che il fenomeno “salute pubblica” si traduca in un freno alla ripresa. Di Paolo Piccolo

C’è stato l’aumento esponenziale del commercio digitale; si è accentuato il divario tra le imprese che già avevano completato la loro transizione digitale e molte invece (piccole e medie) che ancora devo-no raggiungere una vera operatività commerciale digitale
La digitalizzazione del commercio potrà anche creare opportunità per le piccole imprese, riducendo ulterior-mente i costi commerciali e aiutan-dole a superare le rotture nelle catene di fornitura, permettendo loro di at-tingere a una più ampia gamma di ac-quirenti e fornitori internazionali con effetti favorevoli per eventuali future crisi. Noi Lions possiamo interveni-re per costruire una fiducia collettiva sui benefici di una connettività digi-tale globale di solidarietà, di inclu-sione e di convergenza nell’accesso alle risorse e alle informazioni. Di conseguenza sarà necessario pensare ad un’architettura più efficace per la cooperazione digitale e per la gover-nance digitale.
Il capitale umano diventa, quindi, un importante elemento di sviluppo dell’intero paese e dell’economia; la crescita economica dipende dalla quantità e dalla qualità del capitale impiegato nel processo di produ-zione, dall’efficienza con cui sono organizzati e dalla diffusione dell’in-novazione tecnologica che favorisce minori costi di produzione. Bisogna promuovere e realizzare ri-forme rivolte ad eliminare gli osta-coli alla crescita delle imprese ed a stimolarne l’ingresso nei settori più innovativi e con maggiori prospetti-ve di crescita.
Questo richiede un serio investimen

to in istruzione e formazione. Il primo fondamentale momento di crescita nella nostra società è la valorizzazio-ne del capitale umano; vanno premia-ti i giovani talentuosi ed incentivati quei comportamenti che hanno come conseguenza una maggiore quantità di servizi e/o prodotti.
Valorizzare il merito non equivale alla creazione di un sistema rigoro-samente “meritocratico” che esclude la maggior parte della società o peg-gio la ghettizza. Attraverso il merito l’intera società si avvicina ad un uso più efficiente delle risorse produtti-ve senza escludere il momento redi-stributivo che, al contrario, rafforza quel principio di uguaglianza delle opportunità che rende estensibili i benefici conseguiti e che offre a tutti delle concrete possibilità di crescita. Ci riferiamo al merito come accumu-lazione di capitale umano che passa, necessariamente attraverso la scuola e l’università come luoghi deputati alla formazione e di poi, attraverso il mercato del lavoro come luogo depu-tato all’utilizzo del capitale. A questo punto si definisce il contenuto del ca-pitale umano: esso consiste nel patri-monio di abilità, di capacità tecniche e di conoscenze di cui sono dotati gli individui.
È stato dimostrato che un aumen-to del capitale umano è in grado di produrre maggiori benefici percen-tuali di una manovra finanziaria ed un aumento del prodotto pro capite. I lavoratori con maggiori capacità di analisi e di sintesi dei problemi sono più produttivi e non solo accresco-no la produttività propria, ma anche quella degli altri perché insegnano ai lavoratori meno capaci, imparano da quelli più abili e sono più idonei a la-vorare con nuovi strumenti e proces-si produttivi rendendoli disponibili e fruibili per l’intero gruppo.
Noi Lions siamo sensibili a queste prospettive consapevoli che nei no-stri statuti, ad oltre settanta anni dal-la costituzione dell’associazione in Italia, uno dei punti fermi da sempre considerato e promosso è proprio il capitale umano ed è massima la no-stra attenzione alla crescita del be-nessere.