…ecco l’Uomo Lion
Era il lontano 2000-2001 quando il Presidente Internazionale, il francese Jean Behar, invocò “soci e club di qualità”. Quell’eco profonda non si è mai spenta, anzi, ora, è tornata con prepotenza a risuonare nel cuore e nella mente dei Lions. Di Franco Amodeo
La società e le associazioni stanno vivendo un momento difficile che ci allontana dal cuore pulsante delle piazze e quindi si cerca con forza di trovare al più presto le adeguate solu-zioni. La centralità del socio di qualità è il punto fondante del nostro essere Lions. Ecco i principi che ci ha tra-smesso Jean Behar: i soci sono la linfa vitale di un club e i club possono realiz-zare molto di più se i soci sono capaci di contribuire con i loro talenti, doti, conoscenze, idee e immaginazioni. I club devono ricercare persone dotate di queste qualità e coinvolgerli nella vita del club. Se il club avrà un mag-gior numero di persone che contribu-iscono con le loro idee e con il loro lavoro il club realizzerà più servizi e di migliore qualità. Assoluta priorità dell’Associazione è quindi quella di rafforzare la propria struttura con l’ingresso di nuovi soci e con la costitu-zione di nuovi club – principalmente in quei centri dove mancano – e, non secondariamente, con il mantenimen-to dei soci in atto.
Il concetto di qualità – sottolinea Be-har – comprende il reclutamento di soci, lo sviluppo delle capacità di le-adership e la costruzione dell’imma-gine, le persone invitate a diventare soci devono essere di “ottima condotta morale” e “godere di buona reputazio-ne nella comunità”. Nel valutare i can-didati quali potenziali “soci di qualità” si deve tenere sempre in considerazio-ne dieci caratteristiche fondamentali: generosità, comportamento positivo, senso di responsabilità e di affidabili-tà, amicizia, disponibilità, età, gioco di squadra, motivazione, moralità, talenti. Un club ha bisogno di soci che han-no dato prova di successo nella loro vita sociale, professionale, familiare e civica. In ogni Lions deve alberga-re e crescere la cultura del servizio e dell’amore per guardare con interesse alla centralità del service. I club devo-no essere gli osservatori della società, i segnalatori dei bisogni, i proponen-ti di soluzioni intese a svolgere una azione efficace e migliorativa del no-stro vivere civile.
È il servizio che determina il successo e lo determina quando il servizio rag-giunge gli obiettivi prefissati.
Un servizio senza riscontro non ha successo e non è allora un servizio vero. Pertanto è necessario progetta-re, programmare per portare avanti il servizio che deve approdare, così, al successo. Il Lions, e dunque l’Asso-ciazione, cresce se riesce a realizzare un servizio di qualità e, per un servizio di qualità occorrono soci di qualità, che sanno operare e dare rendendo più visibile l’Associazione e contribuen-do, nello stesso tempo, ad un processo di crescita. Ogni Lions che crede ve-ramente nello spirito di servizio deve essere protagonista del fare, dell’ope-rare, in una parola del servire. L’osservatorio privilegiato è e rimane il club per conoscere meglio i bisogni della società e, da qui deve rimbalzare sempre più imperioso il nostro motto “We Serve”.
I tempi cambiano, ma non i valori del Lions International che offrono alla società infinite possibilità di miglio-ramento grazie alla forza del nostro servire. Appartenere ad un Lions Club permette di partecipare attivamente alla vita della comunità, si tratta di una opportunità di cui tutti noi godiamo e che dovremmo estendere agli altri amici che gradirebbero un invito ad entrare nella maggiore associazione di club di servizio del mondo.
Essere Lions di qualità significa diffe-renziarsi dalla comunità indifferente e insensibile e, dunque, dobbiamo ado-perarci per percorrere i sentieri, tal-volta impervi, della solidarietà umana, essere campioni di questo senso mo-rale che vorremmo fosse più diffuso e impedisse che l’umanità scivoli nell’indifferenza. Con la qualità tro-viamo anche la forza di “essere umili per dare di più e servire meglio”.