Per servire meglio…

Per servire meglio…

Ho letto con interesse la lettera di Franco Rasi e la risposta di Sirio Marcianò. Entrambe ci impongono una profonda riflessione per capire come “servire meglio” quando la pandemia sarà finita.
Abbiamo un denominatore comune, si chiama solidarietà, siamo i campioni della sussidiarietà e sostituiamo efficace-mente le spesso assenti istituzioni pubbliche. Con la nostra storia, i nostri service, il nostro prestigio, le “incredibili” pro-fessionalità dei nostri soci dobbiamo acquisire il ruolo di pro-tagonisti e sfruttare con intelligenza la nuova normativa del Terzo Settore, che conta 360mila organizzazioni e rappre-senta il 5% del nostro PIL, adattandola alle nostre esigenze. Dobbiamo, inoltre, essere i partner ideali per aggregare intorno a noi i progetti più significativi, quelli che ci possono dare anche la visibilità di cui sentiamo tanto l’esigenza. In questo lungo, triste periodo abbiamo imparato a con-frontarci a distanza, utilizzando la gamma di strumenti che la tecnologia ci offre. Per “servire meglio” dobbiamo uti-lizzare, pertanto, quanto abbiamo appreso per rendere più snelle ed efficaci le tante riunioni operative, guadagnando in efficienza e liberando importanti risorse per i nostri service. Abbiamo capito che per “servire meglio” la comunica-zione è fondamentale, sia quella interna che quella esterna, consapevoli che siamo quelli che cambiano la vita a chi è nel bisogno senza fermarsi mai.
Abbiamo capito che per “servire meglio” è necessario fare rete: nei nostri distretti sono tanti i service che hanno visto i club uniti per ottenere risultati di forte impatto nel territorio e per agire nel multidistretto con una visione comune contro la pandemia. Come “servire meglio” dopo la pandemia è il tema che i nostri Centri Studi dovrebbero lanciare ai nostri soci per farlo discutere nei club e per portare a delibere che facciano proposte operative nei prossimi congressi, attuando idee e piani di azione da condividere a livello multidistrettuale. Non vedo un lionismo fermo, quindi, ma un lionismo che si adatta al cambiamento imposto dai tempi, con fatica, discussioni, a volte con demotivazione, ma concentrato a servire. Non buttiamo via la crisi, sfruttiamola al meglio. Ne siamo capaci.

Ivo Benedetti
FVDG del Distretto 108 Ib2