A mio avviso la differenza tra una rivista on line e una rivista cartacea è enorme. Probabilmente sulla mia considerazione, che a prima vista potrebbe anche sembrare eccessiva, pesa la lunga esperienza della lettura “cartacea” che ha accompagnato il mio cammino professionale di giornalista e la collaborazione al giornale dove ancora lavoro che quotidianamente entrava nelle case quando ancora il mondo dei social non aveva travolto la vecchia abitudine di tanta gente. Sino ad una diecina di anni addietro il binomio mattutino perfetto era “caffè e giornale”, anzi, quì dalle mie parti, in Calabria, per dirla compiutamente “caffè e Gazzetta” per sintetizzare anche “Gazzetta del Sud”, il quotidiano più diffuso della Regione. E, anche se i tempi sono cambiati, quando si sfoglia un giornale si sente ancora il suo profumo, il profumo della carta che ti rimane appiccicata tra le dita. Quotidiano o rivista che sia, dunque, per quanto mi riguarda non c’è storia. La medaglia ha una sola faccia, quella cartacea. Non disdegno, ovviamente, le versioni on line ma le considero un mordi e fuggi, valide per una consultazione immediata che difficilmente si stabilizza. Altra cosa è il “cartaceo” che puoi consumare poco a poco e, sopratutto se parliamo di riviste, puoi conservare negli anni. Se, poi, la rivista riguarda la nostra associazione il discorso non si pone neppure, Conservarle è quasi un obbligo; risfogliarle, di tanto in tanto, è un piacere.
Aristide Bava
Direttore della Rivista Distrettuale “108 Ya”
e socio del LC di Locri