Non ti sento ma ti ascolto

Non ti sento ma ti ascolto

Progetto Lions “Conoscere la sordità”. Il valore della diversità secondo Mauro Mottinelli.

Voleva diventare chirurgo, ma da ragazzino un test attitudinale lo dichiarò inadatto allo studio e non riuscì a realizzare il suo sogno. Succede spesso che un bambino sordo venga considerato poco intelligente. Ma lui, Mauro Mottinelli, nato sordo da genitori sordi, ex alunno dell’ISISS Magarotto di Padova, di strada invece ne ha fatta tanta. È psicologo clinico, psicoterapeuta e psicopatologo forense, CTU del Tribunale di Brescia, formatore ed esperto di sordità. “La sordità – dice – non impedisce una piena realizzazione personale sia nel lavoro che nella vita di relazione”.
È stato lui il 30 novembre 2020 il protagonista del primo incontro del Progetto “Conoscere la sordità” proposto dai Lions del Distretto 108Ta3 con le New Voices distrettuali e dall’ISISS Magarotto di Padova. Si tratta di un percorso di formazione dedicato a genitori, docenti, operatori della sordità e a tutti coloro che sono interessati a queste tematiche.
Tema di questo primo incontro, che si è svolto in modalità online, “L’identità del bambino e dell’adolescente sordo: quando la diversità è un valore da riconoscere”.
Le lingue dei segni sono lingue visive che permettono ai sordi l’accesso alla comunicazione, ha spiegato Mottinelli. Sono diverse in ogni Paese così come le lingue parlate. L’acronimo LIS indica la lingua dei segni italiana. La LIS, secondo Mottinelli, dovrebbe essere riconosciuta come lingua anche dalla nostra Costituzione. Se così fosse i sordi sarebbero tutelati come le minoranze linguistiche.
Mottinelli sottolinea l’importanza di lavorare sugli aspetti psicologici della sordità nell’infanzia e nel periodo dell’adolescenza. Nel suo libro pubblicato di recente “Non ti sento ma ti ascolto” raccomanda in modo particolare ai genitori di bambini sordi la massima apertura e accettazione. “Se la diversità viene coltivata come un valore – dice – può diventare un grande incentivo alla crescita personale”. E lui questo lo sa bene…
Rita Cardaioli Testa