Cartaceo o non cartaceo, questo è il dilemma (Shakespeare mi perdonerà): a dicembre è uscito il primo numero digitale della rivista nazionale e la scelta tra i due formati è molto più “esistenziale” di quanto possa apparire.
Tra i “pro” del digitale abbiamo l’abbattimento dei costi di realizzazione e spedizione, la puntualità e certezza del recapito, la comodità di poterla averla con sé e leggere in qualsiasi momento dal cellulare o dal tablet, un approccio green con minore produzione e spreco di carta, la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio e anche non Lion.
Tra i “contro” mi viene in mente il rischio che i soci meno tecnologici abbiano difficoltà a scaricarla, rinunciando a leggerla e il rischio che altri soci non la leggano più perché, usando il PC tutto il giorno per lavoro, non ne possano più di monitor e simili.
Letti i “pro” e i “contro”, la scelta mi pare obbligata: il digitale è la scelta più economica e più ecologica, è il futuro! Per quanto mi riguarda, però, il mio cuore batte per il cartaceo: io amo la carta, amo sfogliare un libro più che usare l’e-book, mi piace avere in mano la rivista anche se non so più dove archiviarla e riporla (e quando mi serve, non la trovo mai). Questa mia soggettiva preferenza, però, non supera i vantaggi del formato digitale e quindi, per me, adieu amato cartaceo (almeno in parte); mi piace pensare che il denaro che faccio risparmiare con questo mio “sacrificio” venga usato per altre attività di servizio e lo considero un mio piccolo contributo a favore dell’Associazione.
Valerio Airaudo
GLT del Distretto 108 Ia3