Viva Sofia: due mani per la vita..

Viva Sofia: due mani per la vita..

Viva Sofia: due mani per la vita.. Una sfida a 360°

“Viene stimato che, in Europa, ogni anno, 500 bambini muoiano per inalazione di corpo estraneo. In Italia vi è un trend stabile della quota di incidenti, secondo il Ministero della Salute, intorno a 50 vittime per anno. Un caso alla settimana, che potrebbe essere evitato seguendo alcuni accorgimenti. Più del 90% delle morti da inalazione di corpo estraneo nei bambini si verifica prima dei 5 anni di età e il 65% delle vittime è sotto l’anno di vita. Di Antonio Marte *

“Viva Sofia: due mani per la vita” è un Corso di disostruzione delle vie aeree e Primo Soccorso e Rianimazione di Base che ha lo scopo di fornire a chiunque, Lions e non, nozioni teorico-pratiche di rianimazione in bambini ed adulti: dalla chiamata al 118, alle manovre di espulsione del corpo estraneo, al massaggio cardiaco esterno, alla respirazione assistita e all’impiego del defibrillatore, nei casi più gravi.
Per rendere più efficace il corso vengono utilizzati anche dei manichini per far sperimentare in prima persona le manovre. La disostruzione delle vie aeree è indissolubilmente legata al nome di Henry Heimlich (Wilmington, 1920 – Cincinnati, 2016) che per primo ideò questa manovra che ha salvato ormai decine di migliaia di persone nel mondo. Per uno strano scherzo del destino, pur essendone stato l’ideatore, Heimlich ha personalmente usato la sua tecnica solo per due emergenze: la prima, all’età di 83 anni, salvando il cliente di un ristorante nel 2003, e la seconda, sempre con successo, nel maggio 2016 alla veneranda età di 96 anni, pochi mesi prima della sua morte. Nel lattante e nel bambino le manovre sono un po’ differenti ma applicano comunque il principio di Heimlich. Il service, è dedicato a Sofia, una bambina di Faenza, alla quale la mamma, operatrice sanitaria con formazione specifica sulla rianimazione, salvò la vita nel novembre del 2011, rimuovendo un gamberetto dalle sue prime vie respiratorie grazie alle manovre di disostruzione.
Ma quello che ha fatto di “Viva Sofia” un service a 360° è questo: saper disostruire ed insegnare a disostruire è fondamentale avendo come obiettivo tutte le età, ma è altrettanto importante l’aver acquisito la consapevolezza che una disostruzione delle vie aeree, quando non ha successo o è tardiva, esita nell’arresto cardiaco. Allora saper disostruire non basta, bisogna saper rianimare e se del caso defibrillare. Ed entriamo così in un altro mare: su 400.000 arresti cardiaci registrati ogni anno in Europa si stima che solo nel 58% dei casi, chi assiste intervenga con le manovra salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e nel 28% dei casi con il defibrillatore.
A chi è indirizzato Viva Sofia? Come service operante nell’area salute, dovrebbe essere indirizzato a tutte le persone di buona volontà che vogliono imparare delle nozioni utili a salvare una vita. Operativamente si possono individuare come target: neomamme, mamme ed insegnanti di scuole primarie, studenti, operatori scolastici, forze dell’ordine, operatori socio-sanitari, operatori di case di riposo, operatori in comunità e pubblici uffici dove evenienze come l’inalazione di un corpo estraneo o un arresto cardiaco improvviso sono accidenti tutt’altro che rari. Far conoscere le procedure e manovre di disostruzione delle vie respiratorie a quanti più soggetti possibile può restituire la vita a un adulto o, soprattutto, a un bambino in quanto sono proprio i bambini i più esposti ai pericoli ed ai rischi.
Nessuna sostituzione alle strutture di pronto soccorso, ovviamente, ma integrazione e soccorso immediato in attesa dell’arrivo del 118. Purtroppo, molte volte, i secondi decisivi sono proprio quelli iniziali e perciò è indispensabile che ogni cittadino conosca queste metodiche dal momento che non sempre la telefonata d’obbligo risulta efficace se non ci si attiva subito.
Dai lavori periodici dell’ European Resuscitation Council, risulta, poi, che sarebbe utile insegnare le manovre salvavita a partire dai 12 anni: è il progetto “Kids Save Lives” che oggi è una realtà grazie al costante lavoro dell’ERC e che arricchisce la catena della vita con sempre nuove idee e progetti.
Una svolta ancora più importante al service, è stata però l’approvazione della legge del 4 agosto 2021, n. 116, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 193 del 13 agosto 2021: “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori automatici e semiautomatici”.
Facendo riferimento agli art. 5 ed 8 – Introduzione alle tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base e all’uso del DEA, Campagne di informazione e di sensibilizzazione – oggi tutti noi cittadini siamo direttamente coinvolti in questa attività e come Lions, tradizionali provider, non dovremmo avere alcuna remora ad entrare in questa dimensione. Abbiamo le professionalità, possiamo trovare in loco partnership e collaborazione e soprattutto entrare nella mentalità della rianimazione /disostruzione a 360 gradi.
Oggi i defibrillatori semiautomatici ed automatici sono a prova di errore e se non c’è necessità, la scarica, per quanto sollecitata, non parte.
Questo fatto nuovo innesca anche un’altra serie di esigenze e di campi d’azione. Finora abbiamo pensato un po’ all’americana: defibrillatore nelle grandi strutture di aggregazione: scuole, palestre, stadi etc., e sappiamo dalla cronaca che è assolutamente necessario. Ma ora che i costi lo consentono non possiamo non pensare al DEA come un device assolutamente indispensabile anche in piccole comunità, dove l’incidente a volte è letale proprio perché meno considerato. Pensiamo alle comunità di anziani, enti caritatevoli, convitti, comunità religiose, mense etc.. Al di là del primo soccorso, quanto spazio di manovra e di bene potremmo fare noi Lions nel dotare queste comunità, per le quali ancor oggi non sono previste sovvenzioni, di DEA. Stiamo insomma entrando nell’epoca del DEA “condominiale” dove la piccola dimensione è, spesso, quella più efficace.
Coordinandoci nei Distretti potremmo avviare una grande campagna per la vita in grado di dare ulteriore lustro all’Associazione, ma soprattutto rinsaldare l’azione di donne ed uomini dedicati alla difesa della vita e della solidarietà. Servire col cuore nella piena attuazione del presidente Alexander, perché come è scritto nel Talmud: “Chi salva una vita salva il mondo intero”.
Mi preme peraltro sottolineare che “Viva Sofia” è un service a costo zero, date le competenze e professionalità presenti nei nostri Club, ma di altissimo impatto sociale.
Operativamente, l’obiettivo generale del progetto sarebbe quello di ottimizzare i percorsi formativi ed attuativi attraverso la realizzazione di un modello che:
• garantisca interventi efficaci in tutti i Distretti con un supporto di idee e collaborazione con altri Enti ed Istituzioni per una azione costante sul territorio;
• attui gli interventi educativi di disostruzione, rianimazione cardiorespiratoria e defibrillazione secondo le ultime indicazioni ed aggiornamenti;
• fornisca informazioni, anche attraverso opuscoli ed audiovisivi autoprodotti o su concessione, modalità operativa e problematiche connesse alla morfologia, volume e preparazione del cibo nelle fasce di età pediatrica;
• progetti una campagna di informazione e comunicazione a livello degli organi di stampa lionistica e non con raccolta e gestione dei risultati.
• donazioni a Strutture ed Enti di servizio di defibrillatori.
Siamo così partiti da due mani per la vita, da come tagliare in pezzetti adeguati il cibo per i bambini piccoli, a come somministrare cibi, a come evitare particolari tipologie di alimenti ed oggetti e siamo arrivati ai DEA.
Finora ci sembrava di percorrere un sentiero, oggi davanti a noi c’è un’autostrada di solidarietà che noi Lions possiamo percorrere spediti. Ci darà tregue e spazio la coda del covid? Tutto lascia supporre di sì.
Sono certo che nello spirito auspicato dal Consiglio dei Governatori 2021-2022 e dal suo Presidente, non ci sia miglior modo di usare due mani pe la vita, che formare, grazie ai Lions, persone consapevoli del proprio ruolo nella società e pronte a muoversi in soccorso dell’altro con consapevolezza e competenza, avendo ben presente che il vero punto nodale sta nel fatto che, certe manovre, o le conosci e le attui o fallisci: la differenza sta tutta in quegli attimi. E noi possiamo fare la differenza.

  • IPDG del Distretto 108Ya e Coordinatore Multidistrettuale del Service Nazionale “Viva Sofia: due mani per la vita”.