Con il progresso la poesia sembra non suscitare più interesse, non avere valore… è considerata “fuori moda”: il panorama poetico italiano non è eccellente, sarà forse dovuto alla situazione pandemica?
La poesia, nei suoi limiti etici ed estetici, ha bisogno di comunicare con gli altri, di parlare alla gente, per questo deve uscire dalle accademie, dalle aristocrazie letterarie, dalle velleità mondane, per recuperare quella identità forte che da sempre costituisce l’esempio più dignitoso e più alto di qualsiasi altra forma espressiva dell’arte.
A ben guardare l’umanità, pur nella diversità di pensiero e di realizzazioni, è accomunata da un medesimo destino, per cui le guerre e le incomprensioni non hanno senso.
La poesia deve offrire spunti di riflessione e meditazione al cortese Lettore il quale potrà ritrovarvisi in tutto o in parte.
Il poeta esterna sentimenti comuni a tutti gli uomini affinché il Lettore possa comprenderli, condividerli e trasmetterli per non disperderli.
Il poeta, perciò, è la sveglia del mondo; se il poeta se ne va, come foglia secca, a chi rimane il compito di svegliare il mondo dal suo torpore, dalle sue abitudini dalle sue certezze?
La poesia è vita, se muore la poesia il mondo è arido, è deserto perciò svegliamoci e cantiamo con la poesia.
Carlo Luffarelli