Quali sono i pregi e i difetti della nostra associazione

Quali sono i pregi e i difetti della nostra associazione

IL PARERE DI 13 PAST GOVERNATORI

PARTE SECONDA

MINI SONDAGGIO

Nel lionismo si può fare squadra e si può apprezzare il gusto della sfida, quella vera, che, a volte, si tramuta in fatti concreti per gli altri. Nel lionismo il rapporto tra i soci si basa sul rispetto reciproco e quel rispetto reciproco rafforza l’amicizia tra i componenti. Nel lionismo ci sono numerosi “fiori all’occhiello” di portata nazionale e la nostra fantastica LCIF mondiale e i Lions aiutano milioni di persone in stato di bisogno in Italia e nel mondo. Peccato che alcuni di noi abbiano una visione distorta della nostra associazione, altri sappiano solo dire “se”, “ma” o “forse”, altri ancora partecipino poco, o trasmettano all’esterno un’immagine sbagliata del lionismo. Più pregi che difetti, quindi, ma leggiamo le risposte dei soci…

Il parere di 13 Past Governatori…

1 Lions Clubs International (LCI), analogamente a ogni persona, ha difetti e pregi. Quali?
Pregi: possibilità concreta di fare del bene, ha un respiro internazionale, l’interesse di LCI non settoriale, possibilità di conoscere persone e riconoscersi in un’identità precisa e autorevole, possibilità di esprimersi, convivialità unita a cultura e divertimento.
Difetti: autoreferenzialità, difficoltà di LCI a trovare una “trasversalità” del messaggio lionistico in paesi molto diversi fra loro.
Riguardo specificamente al MD Italy, LCI si trova in un periodo di passaggio, fra quello in cui il socio Lion era rappresentativo dell’élite e l’attuale fase in cui non c’è un destinatario preciso della “proposta lionistica”. Il limite non è il servizio, ma individuare chi può essere Lion.
LCI è fatta di persone. Forse, per capire meglio e migliorare, potremmo chiederci gli attuali pregi e difetti della nostra società. Filippo Manelli / PDG – LC Valsabbia

2 Se dovessimo valutare la nostra associazione sotto il profilo dei pregi, questi sono innumerevoli e di forte contenuto: umano, sociale, culturale, assistenziale, preventivo, e tantissimi altri valori. Sotto il profilo dei difetti, invece, siamo arrivati ad un punto che uno deve avere accanto una rubrica dedicata al lunghissimo elenco dei service che la nostra associazione sviluppa e aggiunge ogni anno sociale. Siamo come la Repubblica Italiana, che conta 8000 Comuni, ed ognuno giustamente vuol contare e difendere il proprio territorio.
Suggerirei: basta alla polverizzazione dei service, per l’amor di Dio tutti interessanti ma poco incisivi, è giunto il momento di dire stop. Porto un esempio molto attuale, dovremmo fare come l’attuale nostro premier, che ascolta tutti ma decide lui, seguendo una linea precisa, risolvendo però problemi e vecchie storture. Suggerimento mio (la mia storia nell’associazione è una precisa testimonianza), pochi e precisi obiettivi di forte impatto sociale/territoriale, con la collaborazione di tanti/tutti.
Noi Lions siamo o no una forza della natura? le risorse ci mancano? No. La soddisfazione sarebbe grande per i risultati ottenuti da far suonare campane e trombe per la gioia di tutti. Probabilmente avremmo anche candidati soci pronti a collaborare. Speranza o illusione? Pier Luigi Tarenghi / PDG – Responsabile comitato soci del LC Treviglio Host

3 Tantissimi pregi, alcune aree di miglioramento e pochi difetti, per lo più non direttamente legati all’Associazione, ma ad alcuni singoli, come è normale in tutte le associazioni.
Pregi: la qualità, varietà e quantità dei service, dal locale fino alle parti più remote del globo.
Aree di miglioramento: visto che sappiamo fare dobbiamo imparare a far sapere. Nemmeno i nostri soci hanno un’idea adeguata di quanto facciamo nonostante le belle riviste: troppe pagine? Troppi articoli? Articoli troppo lunghi? O è che non troviamo nei titoli spunti che ci stimolino a leggere? Sergio Martina / PDG – LC Milano ai Cenacoli

4 Melvin Jones aveva ideato una associazione di persone accomunate dallo stesso desiderio di essere al servizio degli altri, creando una élite – in senso positivo – di individui che sapessero mettere in atto progetti ed azioni utili allo scopo. Il passare del tempo non ha inciso su tali principi, tuttora ci adoperiamo per aiutare il prossimo, tuttora abbiamo una visione catartica nei confronti del bene e desideriamo che l’Associazione possa essere sempre più grande, cercando di non mancare di attenzione alla motivazione primaria.
La Fondazione ci rende orgogliosi dei risultati ottenuti.
Purtroppo la conformazione dei Distretti e dei Club rivela una struttura pesante con molti incarichi e cariche che non tengono e non possono tenere in considerazione la contrazione dei soci, per cui le peculiarità dei soci stessi non possono essere utilizzate al meglio, creando difficoltà nella vita operativa del club; inoltre la stasi nella organizzazione dei club ed i metodi operativi superati – il Covid ha accentuato tale situazione – attirano con molta difficoltà persone giovani ad entrare nell’Associazione.
È vero che è stata creata una triennalità operativa a livello di Multidistretto, ma a livello di Club tale modalità non ha potuto trovare adeguata applicazione e quindi molti Club – anche se figurano negli organigrammi – sono praticamente fermi o si muovono con molte difficoltà. Carla Tirelli Di Stefano / PDG – LC Milano Loggia dei Mercanti

5 Tra i pregi enumererei…

  • la capillarità che ci consente una presenza molto vicina ai problemi della quotidianità;
  • l’elevato numero di soci che consente una forte crescita del capitale sociale;
  • l’internazionalità;
  • la libertà.
    Tra i difetti
  • l’autoreferenzialità che vanifica il confronto con gli altri;
  • una certa tendenza al “blablaismo” che lascia spazio ad un dirompente e noioso narcisismo;
  • la dispersione nei service, in troppi casi di dimensione pulviscolare;
  • il carrierismo. Mario Castellaneta / PDG – LC Milano Borromeo

6 È certamente difficile, e forse presuntuoso, ritenere di sapere quali sono pregi e difetti di una Associazione che ha oltre cento anni di attività, innumerevoli successi e quasi un milione e mezzo di soci, ma ci provo.
Il suo pregio è l’internazionalizzazione: un movimento mondiale, che supera gli ambiti limitati dei piccoli gruppi per un respiro mondiale, dà forza e prestigio alle iniziative e consente risultati eclatanti e incisivi.
Il difetto può essere proprio l’internazionalizzazione che fa sentire, se non ben percepita, l’attività promossa come estranea e spegne gli entusiasmi dei singoli.
Il compito dei distretti è proprio di fungere da cerniera tra questi due aspetti della stessa attività.
Se we serve è unito a we make ci avviciniamo all’obiettivo. Alberto Arrigoni / PDG – LC Milano Bramante 5 Giornate

7 Pregi: internazionalità, capacità di servizio, la vicinanza e il tutt’uno con la nostra Fondazione, obiettivi mondiali mirati sulle criticità.
Difetti: egocentrismo e protagonismo dei soci, anche di quelli che avendo avuto incarichi nel Distretto o nel Multidistretto dovrebbero essere di esempio.
La mancanza di maggiore coinvolgimento in service comuni, perché non pensati dai singoli che desiderano la ribalta.
Il do ut des, in termini di visibilità, per fare carriera; non viene considerato chi ha dato importanza a ciò che la nostra etica enuncia. Adriana Belrosso / PDG – LC Milano Parco Nord

8 Premetto che essere Lion è una scelta di vita. La convinzione di essere un Lion, e questo è un pregio, avviene con l’umiltà del nostro servire attraverso l’impegno e la dedizione, offrendo ore, conoscenza ed esperienza avendo un mondo da abbracciare con tutte le sue contraddizioni.
La criticità, ed è la cosa che non mi stancherò mai di ribadire, è la condivisione ed il potere del noi. Solo così possiamo raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo e crescere come persone perché il primo service è rivolto a noi stessi per essere Lions. Pierangelo Santagostino / PDG – LC Abbiategrasso

9 Pregi…

  • È una organizzazione laica che sollecita lo svolgimento di attività umanitarie: questa missione può coinvolgere anche persone che non ne hanno mai avuto l’occasione, ma che, una volta soci, si sentono coinvolti.
  • Dà molte occasioni di relazioni fra i soci, i quali talvolta si frequentano anche fuori dal club. Se poi c’è il tempo e la disponibilità economica c’è anche la possibilità di interessanti incontri internazionali.
    Difetti…
  • Le attività di servizio vengono spesso esercitate da singoli soci senza il coinvolgimento del gruppo. Si riduce l’affiatamento, si presta il fianco alle critiche, e si finisce col ridurre il club a poche persone attive.
  • Talvolta i meeting e le manifestazioni sono formali, cioè poco legate alle attività di servizio, o culturali, ma solo occasione di visibilità alle persone. Enrico Pons / PDG – LC Sesto San Giovanni Host

10 La debolezza del Lionismo… L’individualismo (Italico?) è la debolezza del (nostro) lionismo, che scorre, troppe volte, in infiniti rigagnoli; causa ed effetto anche il numero di piccoli Club che insistono su un perimetro sociale omogeneo (la città e la sua provincia).
La sua forza … La internazionalità e la capacità di agire su grandi temi sociali in tutto il mondo, anche attraverso la sua Fondazione.
Ma anche i tanti uomini che ne fanno parte e che consentono un formidabile scambio di idee e di esperienze su tantissimi temi, rileggendo anche quelli che la comunicazione “ufficiale” dei media ci propone. E la sicurezza di avere un Amico in ogni parte del mondo. Grazie lionismo Gianfranco Ferradini / PDG – LC Milano Borromeo

11 È ancora così? Ricordo che Carlo Martinenghi diceva che per entrare a far parte del lionismo sono necessarie tre cose…

  • essere persone di provata integrità morale (per la qualità del servizio);
  • essere persone di successo (per la quantità del servizio);
  • essere invitati (col giudizio di chi ci ha preceduti nel cammino).
    Sono requisiti essenziali, non ne deve mancare nessuno.
    Siamo sicuri che sia ancora così? Sempre? Gianfranco Lucchi / PDG – LC Adda Milanese

12 Pregi…
• Professionalità mediamente molto elevata dei soci dei club rispetto ad altre associazioni.
• Il brand Lions che, rispetto ad altre micro realtà associative può, per la sua internazionalità e capacità organizzativa, catalizzare le migliori professionalità del territorio.
• Fondamentale avere un organigramma e una organizzazione per catalizzare le forze di volontariato presenti nel territorio che altrimenti andrebbero disperse e orientarle verso i nostri specifici obiettivi.
• Attenzione al terzo settore.
• Il lions è anche amicizia che ci stimola a creare relazioni per la realizzazione di progetti.
• Le aree di interesse dei Lions sono attrattive per molte categorie di professionisti.
Difetti…
• Poca visibilità del brand per una comunicazione che va migliorata a tutti i livelli.
• Impatto sociale che va ancora implementato.
• Altre associazioni molto competitive sugli stessi obiettivi dei Lions.
• Difficoltà di coinvolgimento dei soci.
• Pochi leader presenti nel mondo Lions per la promozione di progetti.
• Poca organizzazione dei settori strategici come la comunicazione interna ed esterna.
• Mancanza di una mappatura delle professionalità occorrenti nel territorio di interesse fondazione nuovi club con una guida operativa semplice.
• Mancanza di soci Lions nel territorio dove potenzialmente potrebbe nascere un nuovo club per un primo approccio con dei candidati soci.
• I giovani Leo che alla fine del loro percorso non entrano nei Lions.
• Difficoltà dei vecchi Lions a dialogare con quelli molto più giovani.
• Mancanza di rappresentazione di tutte le generazioni nei soci dei club e conseguenti difficoltà di dialogo con i soci più anziani.
• Eccessiva formalità nelle relazioni soprattutto per i giovani e nelle riunioni.
• Poca organizzazione nelle potenzialità di service. Antonio Conz / PDG – LC Cittadella

13 Assumendo nel 2009 l’incarico di 2° Vice Governatore Distrettuale, iniziai a verificare periodicamente la consistenza numerica dei soci sulla scorta dei rapporti mensili. Ormai è per me una abitudine che, purtroppo, comporta qualche non piacevole sorpresa. Raffrontando i dati complessivi del MD fra il 2010 e il 2021 (mese di giugno) si passa da 48.288 a 38.484 soci, con una perdita di 9.804 unità; per contro si ha un incremento dei club da 1.317 a 1.363, con una media da 36,6 a 28,2 soci/club. Di fatto aumentano i club e diminuiscono i soci… stranamente. La cosa più sorprendente è che per ogni anno i soci depennati vanno da un minimo di 3.853 a un massimo di 5.273 e con un totale complessivo per il decennio di 50.633. È ovvio che il dato “uscite” assorbe il dato “entrate”, che la situazione non può essere sottaciuta, e che la domanda logica è: “perché tutto ciò?”. Eppure sono stati messi in campo strumenti operativi ad hoc, ma va notato che con l’avvento del MERL prima e del GMT dopo, il dato complessivo soci è sceso da 49.180 del 2002 a 38.484 del giugno 2021, cioè un deficit di 9.696. È fuor di dubbio che si impone una riflessione e i Centri Studi dei singoli distretti dovrebbero attivarsi, così come ebbe a fare nel 2014 il Distretto L, che pubblicò i risultati in uno dei suoi prestigiosi quaderni. Canovaccio utilizzato dal Distretto L la “Guida per la soddisfazione dei soci”, pubblicata del 2013, con elementi di indagine veramente significativi. Altre domande logiche sono: “chi, al di fuori del Distretto L, ha dedicato del tempo a quella guida? Chi ne conosce l’esistenza? E in caso positivo è venuto fuori un diverso modo di concepire il lionismo?”. Fermiamoci a pensare. Luigi Desiati / PDG – LC Martina Franca Host