Un binomio inscindibile
Il legame esistente fra servizio e medicina sussiste in ogni momento della vita lionistica. Il mese di novembre dedicato alla malattia di Alzheimer e al diabete, quello di ottobre alla prevenzione delle malattie oncologiche delle donne, sono i più recenti momenti aggregativi che hanno dato impulso e motivazioni alla vita di club. Qual è il messaggio? Di Filippo Portoghese
Il Lions hanno sempre privilegiato la dedizione al servizio associando grandi temi sociali alle realtà per conservare e difendere uno stato di buona salute, soprattutto nella diffusione della prevenzione.
Conosciamo tutti le lotte per le malattie della vista, il Progetto Martina, la lotta al morbillo, la diffusione dei trapianti d’organo e tanti altri momenti culturali in cui i progetti di difesa della salute diventano protagonisti della vita associativa.
L’alto numero di soci appartenenti a professioni sanitarie testimonia il grande interesse che viene riservato dai Lions alla salute, specie nel capitolo riguardante la prevenzione.
Abbiamo contezza di come nella fede e nelle religioni poveri e malati abbiano stesse sembianze, il volto divino, di cui reincarnano le sofferenze e la lotta alle malattie e ciò significa armonizzazione della vita sociale.
I fondamenti statutari del lionismo ben si sposano di necessità con l’opera sanitaria senza alcuna forzatura ma con fisiologica corrispondenza , mirando al miglioramento del vivere insieme.
Chi fa il bene investe per l’eternità ha ricordato di recente papa Francesco (Angelus di domenica 14 novembre): impariamo a memoria la profondità di concetto!
In Italia e nel mondo fioccano le associazioni che si prodigano per gli altri (Lions, Leo, Rotary, medici in f3, Airc, Aism, Avis, Adiagop, ve, i.co, lo., Interact, Inner Will, Admo, Zonta, Soroptimist, panathlon, serra, club Unesco, Fidapa, Propeller Ammi e così via). In alcuni casi sono state create liste civiche per arrivare a cariche di responsabilità politica (ad esempio medicina democratica solidale a Milano). Ma sono innumerevoli le iniziative che si occupano di service medici.
Il grido dei deboli, dei poveri, è stato udito forte e chiaro anche di recente a Glasgow (Coop 26) lanciato proprio dai più giovani che grazie alla loro insistenza hanno spinto i potenti a ridurre l’inquinamento e quindi le malattie.
La “cittadinanza attiva” per fornire solidarietà ai deboli anche in campo medico rappresenta uno dei pilastri del mondo Lions cosi come l’orgoglio della LCIF, ovvero la nostra “fondazione”, vera cassaforte che per diversi anni è stata considerata la più affidabile struttura di intervento in caso di calamità in tutto il mondo, classificandosi al primo posto per rapidità di azione e d efficacia nella apposita classifica.
La LCIF è sorta nel 1968 per dare maggiore incisività al club Lions. l’azione si espleta nel “…sostenere l’impegno dei club Lions per servire le comunità locali e globali e per donare speranza e cambiare la vita tramite progetti di service e sussidi umanitari…”.
Oltre 900 milioni di dollari sono stati spesi in opere umanitarie fra cui principalmente la vista, il sostegno ai giovani e per disastri di ogni genere in tutto il mondo. In particolare la LCIF si è occupata nel sostegno della ricerca e nella assistenza delle malattie degli occhi in ricordo di Ellen Keller che invocò direttamente a Melvin Jones di destinare un interesse particolare ai non vedenti.
Il binomio medicina – service è insito nello stesso giuramento di Ippocrate che i medici onorano quando iniziano la loro opera assistenziale.
Ad esempio gli oltre 3,5 milioni di pazienti oncologici esistenti in Italia ogni giorno sono oggetto di attenzioni e di assistenza grazie alla simbiosi fra service e medicina.
La letteratura ci dimostra l’importanza del binomio service e medicina e la nostra appartenenza alla grande associazione lionistica internazionale ci rende orgogliosi e motivati appartenenti al Lions Clubs International nel segno di questo impegno. Per questo medicina e service non potranno mai separarsi e siamone tutti orgogliosi difensori.