I pregi e i difetti della nostra associazione

I pregi e i difetti della nostra associazione

Il parere di 32 officer di Distretto e di Club

1 I pregi della nostra associazione sono la capacità di svolgere attività di servizio in una dimensione sia locale che internazionale. Il Lions si distingue da altre attività di volontariato perché sa fare rete in ambito territoriale, grazie alla professionalità e alle relazioni tra i soci. Ciò significa avere l’opportunità di cogliere i bisogni del contesto in cui si vive, con entusiasmo, capacità di coinvolgimento e volontà di realizzare azioni concrete. Anche la fantasia e la creatività sono doti che caratterizzano i club più attivi. Il clima che si respira in un club Lions è ispirato alla fiducia reciproca e si basa sulla condivisione dei valori contenuti nel Codice Etico. I difetti invece sono l’autoreferenzialità, lo scarso ricambio generazionale e la difficoltà nel fidelizzare i soci. Anna Tinivella / Presidente della zona C della 3ª circoscrizione del Distretto 108 Ia1
2 Il Lions è l’associazione di servizio più grande al mondo ed è internazionale. Si occupa di servire la comunità e di soddisfare gli svariati bisogni umanitari, è versatile verso le esigenze del momento, si avvale di una fondazione che interviene a sostenere progetti ed in particolare, in caso di catostrofi e non. Ultimo esempio la pandemia Covid-19.I difetti: troppa comunicazione non coordinata. Occorre migliorare le competenze di base dei soci (volontari) per migliorare i servizi erogati. Elena Burlando / Presidente zona C della 1ª circoscrizione del Distretto 108 Ia1
3 Spirito di servizio, disponibilità, sostegno, aiuto… questi sono solo alcuni dei valori che caratterizzano la nostra associazione e che ci distinguono: sono il nostro biglietto da visita. Ma queste caratteristiche devono stare al passo con i tempi: oggi più che mai è necessario “aprire” all’innovazione la nostra associazione che, troppo spesso, rischia di essere un circolo chiuso. Ettore Puglisi / Presidente della zona B della 2ª circoscrizione del Distretto 108 Ia1
4 Sono certo che il Lions ha più pregi che difetti. Ancora oggi dopo più di cent’anni sappiamo distinguerci nel mondo delle altre associazioni di servizio. La formula vincente ed attuale è aiutare chi ha bisogno senza chiedere nulla in cambio. Questo fa la differenza. Fra i difetti, personalmente, vedo che negli ultimi anni i costi gestionali della struttura Lions Clubs International sono piuttosto alti. Forse potrebbero essere ridotti a favore dei service. Ezio Alliod / Presidente della zona A della 3ª circoscrizione  del Distretto 108 Ia1
5 Parlare di lionismo è sempre una buona cosa; anche un breve commento serve per ricordare chi siamo e cosa facciamo e cosa dovremmo fare… le nostre iniziative spaziano da interventi diretti sulle comunità limitrofe: bambini, nuovi poveri, colazioni solidali, pierino l’occhialino, a quelle più lontane: raccolta occhiali usati, Sight for Kids, servizio cani guida, sino alle 5 aree di intervento della Campagna 100: vista, diabete, ambiente, lotta alla fame, salute dei bambini.Difetti non ce ne sono… siamo noi che, con l’aiuto del codice dell’etica, dobbiamo evitare di evidenziare i nostri umani difetti. Enrico Faloppa / Coordinatore GMT del Distretto 108 Ia1
6 Certamente la presenza sul territorio e le attività sempre utili a servire chi ha bisogno sono i pregi più evidenti della nostra associazione. Purtroppo esiste ancora troppo protagonismo da parte dei Lions e voglia di apparire dei singoli che ci creano una immagine elitaria non veritiera. Inoltre c’è troppo poca collaborazione fra i soci e i club, soprattutto sui service che dovremmo condividere. Gianfranco Lombardo / Coordinatore GST del Distretto 108 Ia1
7 Il pregio è l’aiuto che riusciamo a dare a chi ha problemi ed ha bisogno, in particolar modo grazie alla nostra Fondazione. Il Lions Club durante i 33 anni di appartenenza all’associazione mi ha dato molto ed io penso di aver fatto altrettanto, ma attualmente non mi ci ritrovo più: troppa burocrazia, troppe e-mail che riempiono il PC, troppi club con troppi pochi soci dove, comunque, sono sempre solo i soliti che lavorano e troppi vanno al seguito senza neanche aver idea di cosa fa il club.Ogni presidente quando viene eletto ha già tutto stabilito per l’intero anno senza lasciare spazio ad iniziative che possano sopravvenire nel corso dell’anno e che con la sua presidenza debba passare alla storia. Irene Camusso / Coordinatrice comitato pianificazione strategica centro studi del Distretto 108 Ia1
8 Appartenere ai Lions è sentirsi protagonisti e partecipi di un movimento umanitario che traduce in azioni concrete il “donarsi agli altri”. Il concetto del fare è insito profondamente nel nostro agire, con questi sentimenti è bello sentirsi Lions. Questo è certamente un pregio e l’associazione si rispecchia in noi e noi nell’associazione, credo che sia questo il segreto del nostro successo.Ci sono certamente aspetti che vanno migliorati, la nostra visibilità, vendere meglio i nostri service e soprattutto non opporsi al cambiamento. Cambiare non vuol dire disconoscere i nostri valori ma adeguarsi ai tempi e alle nuove esigenze. Vincenzo Borriello / Presidente della zona B della 1ª circoscrizione del Distretto 108 Ia1
9 Ringrazio il nostro mensile nazionale per l’opportunità che sta concedendo a tutti noi di poter usufruire della nostra rivista per comunicare il nostro pensiero e correttamente discutere fra noi soci riguardo alla nostra Associazione che tutti amiamo. È ovvio che i pregi siano immensamente superiori ai difetti, ma qualche volta dimentichiamo i risultati che stiamo raggiungendo perché ci fermiamo a sviscerate i piccoli problemi del Club senza avere una visione più ampia ed i piccoli problemi minano e poco a poco smorzano il nostro entusiasmo iniziale. Perciò parliamo, magari non solamente fra noi, dei traguardi raggiunti, dei service fatti, delle persone aiutate, del Mondo che abbiamo contribuito a rendere, almeno un poco, migliore e lasciamo perdere le piccole ed insignificanti questioni di banale amministrazione interna al Club. Andiamo oltre e con una visione più ampia cerchiamo di offrire il nostro tempo e le nostre risorse per qualche cosa di veramente importante. Dimentichiamo di discutere dei nostri difetti altrimenti facciamo parte del problema, parliamo di progetti, di Service, parliamo ed assieme progettiamo un Service d’impatto che finalmente ci presenti per quello che veramente siamo: persone che possono cambiare il Mondo partendo dal proprio Club. Giovanni Pagani / 2° Vice Governatore del Distretto 108 Ib2
10 I Club dovrebbero dedicarsi in forma autonoma o congiunta ad attività di Servizio. L’obiettivo è di creare una base d’intervento comune e più espressiva. I punti che caratterizzano e qualificano l’Associazione sono l’adesione consapevole ai doveri e alla condivisione dei valori etici, sociali e umani. Cogliere questa dimensione significa aprire la strada al riscatto personale dai nostri affanni, ma anche dai condizionamenti che ci impongono le cose e gli uomini.Spesso la vita ci riserva dei momenti più strani e tutto ci avvolge in qualcosa di misterioso, in una dimensione diversa. Mi riferisco al Service Nazionale: “Le quattro R … per un’economia circolare”. Accade che la stessa scelta assuma significati plurimi e che ognuno porti a soluzioni che non trascurino l’attenzione rivolta alla valorizzazione della scelta collettiva.Per questo ho deciso di parlarne perché recentemente mi si è prospettato che un service avrebbe recato nocumento a un altro service e che di conseguenza si dovesse soprassedere e in ultima analisi non aderirvi. Accettare o assecondare questo pensiero significa rinunciare alla consapevolezza della nostra unicità e del nostro “We serve” e accettare i condizionamenti che ci impongono le situazioni.Con questo non voglio esprimere un giudizio, ma semmai una tensione morale che si distenda alla realtà come carta assorbente al fine di trarne tutta l’identità e di riportarla al pensiero. Pensiero che deve rimanere al margine di una riflessione che fornisca stimoli ai comportamenti personali e ai comportamenti sociali. Restiamo consapevoli dei problemi e delle contraddizioni, ma restiamo altrettanto consapevoli al retaggio dei valori che ci vengono dalla nostra storia associativa e, se non dovesse bastare, alla cultura, nostra grande risorsa, in particolare alla cultura della disponibilità e del servizio. Adriano Stefani / Service nazionale “Le 4 R per salvare l’ambiente” del Distretto 108 Ib2
11 La nostra associazione, come ogni società umana, è caratterizzata sia da pregi che da difetti. Entrambi, per la natura stessa del sodalizio, spesso rimangono inesorabilmente legati gli uni agli altri. Appare infatti innegabile, per fare un esempio, che il Lions Clubs International sia composto in maggioranza da soggetti altamente qualificati e motivati, donne e uomini capaci di porre in essere progetti ambiziosi e di enorme portata sociale. Di contro a volte accade che qualcuno ecceda nella personalizzazione del servizio proposto e prestato accantonando, anche per poco, la natura volontaria ed associativa alla base di ogni intervento.Il pregio del nostro sodalizio è stato quello di avere la capacità di smorzare questi sporadici personalismi senza però intaccare la forza propulsiva del servizio, ricordando che la visione collettiva delle opere prestate è il mezzo migliore per ottenere concreti risultati e dimostrare la serietà della nostra vocazione al servizio. Matteo Raffaglio / Presidente della Circoscrizione 2 Sebino-Franciacorta del Distretto 108 Ib2
12 Essere Lions è dare un nome ad un modo di essere, alla voglia-capacità e attitudine del servizio verso il prossimo. Appartenere alla più grande associazione di servizio al mondo però rende orgogliosi e fieri solo se si capisce che si è parte di una squadra e che non siamo battitori singoli. Ultimamente si cerca di emergere e di primeggiare, e questo va a discapito del risultato. Insieme si va più lontano ed in maniera più efficace e per farlo si deve essere organizzati e formati! Bisogna cercare di tornare alla semplicità dei nostri fondamenti e capirlo! Siamo volontari, non dipendenti di una azienda o manager votati solo al risultato. Alessandra Brescianini / Coordinatore GMT del Distretto 108 Ib2
13 Appartengo a una delle più partecipate, operose e affidabili associazioni di volontariato a livello globale. Solo questo dovrebbe bastarmi. E così è. I Lions sono sempre puntuali nelle emergenze e nelle necessità sociali: a livello distrettuale si lavora pressoché ogni giorno per riuscire a dare il massimo a chi troppe volte ha il minimo. C’è però un ma: le alte performance di queste tre provincie lombarde potrebbero intimidire quanti ancora sono solo spettatori del lionismo (soci e non). Diversi incarichi distrettuali sono temuti per paura di non avere tempo a sufficienza da dedicare, ma anche per l’ansia da prestazione che nasce quando si pensa a chi ha ricoperto con successo tali ruoli prima di noi. Credo il punto critico stia proprio qui; si dovrebbe cercare di instillare maggiore fiducia incoraggiando ad assumere compiti di responsabilità. Francesca Porcelli / LC Mantova Host
14 A mio avviso il pregio principale è il Club con i suoi soci ed il difetto principale sta in ciò che è al di fuori del Club. Credo che in nome delle esigenze più diverse, talvolta non positive, nel tempo si siano create e/o si siano sempre più potenziate delle sovrastrutture, che hanno finito spesso per esorbitare le loro funzioni istituzionali, così comprimendo il ruolo dei Club.È invece nel Club che annida la linfa della nostra Associazione, perché è entrando nel Club che il socio entra a fare parte di questa: solo se avremo Club forti, composti da persone preparate e motivate, attente ai princìpi dell’etica, capaci di creare un clima di amicizia, ben inserite nel territorio, potremo contare sulla entrata di nuovi soci e confidare di non perdere quelli esistenti.Dobbiamo, quindi, recuperare la centralità del Club e dei principi che lo ispirano, per poter realizzare al meglio la nostra mission. Tutto il resto deve rimanere di contorno ed in tal senso credo ci sia del lavoro da fare. Antonio Lovisetto / LC Abano Terme Euganee
15 Tanti sono i pregi della nostra Associazione. Da oltre un secolo noi Lions rispondiamo ai bisogni delle nostre comunità sparse in ogni angolo del mondo e lo facciamo con generosità, con passione, con amore. Il nostro grande pregio è quello di saper intercettare e prevedere le nuove grandi sfide globali che la nostra società è chiamata ad affrontare.Il Lions Clubs International non è retto solamente da due grandi pilastri, che sono costituiti dal nostro codice etico e dai nostri scopi, ma appoggia anche su un terzo pilastro che è formato da tutte le donne e da tutti gli uomini che servono attivamente e quotidianamente l’associazione. Oggi fatichiamo molto a intercettare i giovani, ad attrarre quelle ragazze e quei ragazzi che saranno i Lions di domani. Dobbiamo imparare a parlare un nuovo linguaggio, al passo con i tempi, che ci permetta di trasmettere la nostra storia e i nostri valori guardando al futuro. Questo è il nostro difetto ma questa è anche la grande sfida che insieme sapremo vincere. Francesco Buonasera / LC Rubano Rubianus
16 Difetti: le organizzazioni di matrice anglo-americana sono verticali e demanding, lasciano molta discrezionalità operativa ai responsabili dei gruppi che rappresentano (Governatori, Presidenti).Un uso non conforme di detto potere si può rivelare quale insidia e andrebbe bilanciato (governo-opposizione) in modo da garantire una governance più partecipata e democratica.Pregi: la turnazione delle cariche è decisamente un pregio, ma deve essere una effettiva rotazione che favorisca il coinvolgimento di tutti i soci e non una operazione estetica che lasci tutto sostanzialmente invariato. Loris Fasolato / LC Piove Di Sacco
17 Sono Lions da oltre 30 anni e posso permettermi le osservazioni richieste, basate su esperienze storiche, data la lunga militanza. Al tempo, quando sono entrato nell’associazione, si veniva cooptati come persona di riguardo, con una posizione sociale di livello, e per il socio questo rappresentava una gratificazione personale e motivo di prestigio sociale. Le conviviali erano ospitate (almeno per il mio Club, come tutt’ora lo sono) in grandi alberghi di prestigio dove i menù venivano curati con lo chef dal cerimoniere. E che fatica per lui accontentare palati lionistici anche troppo esigenti e immotivati. Le serate erano improntate a formalismi di etichetta che addirittura richiedevano l’intervento del Censore (carica allora sempre presente) per uniformare l’etichetta alle esigenze formali del Club.Oggi i tempi sono cambiati, ma lo stile lionistico è sostanzialmente rimasto invariato (inni, bandiere, posizioni ai tavoli pesate, distintivi, onorificenze distribuite con troppa generosità), con un certo imbarazzo per chi vive una realtà professionale attiva, competitiva e sociale. La gerarchia lionistica è farraginosa, ridondante e spesso ci sono più cariche da ricoprire che soci disponibili. L’attività lionistica è dispersa in mille rivoli (service) effimeri e cangianti anno per anno, per cui poco rimane di quanto fatto l’anno precedente per essere poi totalmente dimenticati negli anni a venire.Oggi l’offerta di servizio alla collettività è assolta da una miriade di associazioni di volontariato, molto focalizzate su specifici temi, di durata pluriennale in quanto connaturati alla mission dell’associazione, senza gerarchie e formalismi. Queste associazioni fanno presa su un numero di persone ben superiore a quelle che si riconoscono nel lionismo oramai stemperato, come dicevo, in mille attività.A mio modo di vedere si dovrebbe fare questo…1. Service pochi e di livello nazionale o internazionale, pochissime attività fatte a pioggia.  2. Gerarchie ridotte all’essenziale. 3. Meno formalismi e più sostanza in ciò che si fa.In questo modo si potranno fare nuovi proseliti, riconoscendo al lionismo una funzione indispensabile nel servizio alla collettività internazionale e nel raccogliere tra i propri membri persone di rango, ma non necessariamente di reddito elevato o propense alla ostentazione. In parole povere: meno forma e più sostanza e concretezza. Piero Pellegrini / LC Venezia Host
18 Pregi: creare relazioni, condividere azioni volte al pubblico bene, stimolare la riflessione sul contributo che ciascun socio può dare al gruppo, condividere azioni che travalichino la territorialità degli interventi,  amplificare l’esito di approcci individuali, la standardizzazione delle azioni.Difetti: l’autoreferenzialità, la riproposizione sempre uguale di modelli standardizzati, la difficoltà nell’inclusione dei giovani Leo o non Leo, la difficoltà nel reclutamento di nuovi soci. Isabella Sgarbi / LC Rovigo
19 Pregi… Organizzazione internazionale riconosciuta anche dalle Nazioni Unite. Progetti importanti da poter portare avanti anche con l’aiuto della Fondazione internazionale. Strutture come Alert Team presenti nelle emergenze. Vicinanza con il territorio per poterci occupare di tematiche inerenti al sociale dove i Lions vivono. Professionalità e competenze degli associati di tutto rispetto.Difetti… Struttura troppo gerarchica con eccesso di ruoli apicali ed estremamente burocratizzata. Bisognerebbe andare verso una leadership circolare e maggiormente condivisa, non piramidale. Eccesso di autoreferenzialità. Troppo formalismo nei nostri eventi. Età troppo avanzata e scarso interesse dei soci alla base, poco turn over e poche entrate di giovani. Modalità poco social di comunicazione e poco immediate (qui si sta ponendo rimedio). Troppi convegni e poca pratica. Lucia Righetti / LC Venezia Host
20 I pregi del Lions International sono, indubbiamente, la possibilità di creare relazioni umane, amicizie anche importanti, che poi permettono la realizzazione di eventi e service di qualità. Per quanto riguarda i difetti, purtroppo nel lionismo riscontro le stesse criticità, limiti ed ottusità, presenti in tutti gli altri ambiti della Società. E non ne capisco la motivazione, dal momento che da noi si dovrebbe entrare per far del bene alla gente in difficoltà, dimenticando, appunto, tutti i limiti e i farraginosi meccanismi di convivenza che appartengono al mondo “fuori” dal Lions, come ad esempio antagonismi, spesso frequenti, fra Soci dello stesso Club, o fra Club vicini (o lontani). Corrado Pirazzini / LC Ravenna Romagna Padusa
21 Fra i pregi principali del Lions, secondo me, comunque immensamente superiori, numericamente, ai difetti, la dedizione all’assistenza e alla sussidiarietà nei confronti dei bisognosi (tantissimi, sia in Italia, sia nel Mondo); in pratica, la realizzazione dei molteplici service che negli anni la nostra associazione ha individuato, ci propone e caldeggia. Per quanto riguarda i difetti, l’eccessivo numero di Club, fonte di troppo frazionamento operativo, e la dispersione di forze ed obiettivi. Caratteristica, questa, che spesso sconfina in una nociva mancanza di sincerità, oserei dire, di ipocrisia. Giorgio Palazzi Rossi / LC Ravenna Dante Alighieri
22 I pregi della nostra associazione sono rappresentati, indubbiamente, dalla solidarietà, dalla capacità di aggregazione e dall’individuazione di finalità comuni. Fra i principali difetti, l’eccessivo formalismo, la palese lontananza da quella reale socialità che dovrebbe contraddistinguerci, la difficoltà, in molti, di “andar per strada” per poi realizzare i service, mentre, spesso, si prediligono i momenti conviviali; al massimo, erroneamente, si pratica unicamente beneficenza. Dovremmo operare con più empatia nei confronti dei più bisognosi. Caterina Lacchini / LC Ravenna Dante Alighieri
23 Fra i principali pregi, l’essere un’associazione di “vero” volontariato, ottimamente organizzata, in grado di ottenere grandi risultati, a tutti i livelli, dal punto di vista concreto. In pratica, tutti i soldi raccolti vanno a favore degli obiettivi individuati a monte, praticamente senza dispersione di risorse. Fra i principali difetti, l’eccessivo numero di soci, ahimè, ancora poco impegnati nelle attività principali del Lions, cioè i service, impedendo di fatto l’ottenimento di risultati operativi ben superiori a quelli, pur ammirevoli, attuali. Per non parlare dei personalismi e delle le contraddizioni che ci animano ancora in numero troppo elevato. Alberto Rebucci / LC Ravenna Romagna Padusa
24 “La nostra vita ha ore incerte e panorami aridi… noi Lions dobbiamo alimentare il senso eroico della speranza che non deve essere comando, ma fede convinta nella rinascita interiore della società”. Queste le parole del PDG Dino Favia espresse nel 1984 sul notiziario del LC Bari Aragonese. In questi ultimi anni pur in presenza di una crisi profonda della società in tutte le sue strutture ed in tutti i suoi valori, noi Lions non sempre ci siamo impegnati con rinnovato vigore per recare il nostro messaggio di speranza e di amore. Sovente la nostra azione è stata gestita ed attuata da “singoli” soci con la presunzione di essere i più rappresentativi e spesso i loro Club e conseguentemente i loro distretti hanno avuto difficoltà a divenire quei gruppi di attenzione e di pressione capaci di una lunga e continua azione di servizio. Papa Francesco rivolgendosi in questi giorni alle Associazioni di volontariato ed al terzo settore ha ripreso una straordinaria espressione di Don Tonino Bello che invitava tutte le associazioni ad “organizzare la speranza”. Anche noi Lions abbiamo veramente bisogno di “organizzare” la speranza o meglio di “riorganizzare” dopo 104 anni il nostro modo di donare speranza. Il nostro idealismo etico, la nostra storia così ricca di vicende umane, di iniziative svolte, di idee propugnate ed anche di fermenti vivaci, non può affatto avere la sua resa neanche di fronte alle prove così tragiche per l’uomo sta vivendo. Angelo Iacovazzi / LC Cassano delle Murge
25 Ritengo necessario, ora più che mai, uscire dall’Io e proiettarci nel servire con il cuore, in punta di piedi, gli altri che hanno bisogno di aiuto con grande semplicità relazionale. Ritengo, inoltre, di urgente necessità, specialmente a seguito della disastrosa pandemia, incentivare e spronare i nostri soci poiché si facciano promotori, ognuno, di portare in seno ai nostri Club un nuovo socio. Onofrio Lattarulo / Presidente LC Bari Piccinni
26 Leo “croce e delizia” dell’universo Lions… Per una grande associazione di servizio umanitario come la nostra, riuscire a coinvolgere così tanti giovani costituisce un grande fiore all’occhiello ed un vanto che solo poche organizzazioni al mondo possono vantare. Il naturale afflato solidaristico che contraddistingue i “nostri” giovani Leo, in uno alla loro disinteressata spontaneità nel donarsi, costituiscono la naturale premessa perché questo mondo possa essere sempre più abitato in futuro da buoni ed onesti cittadini. Tuttavia, allo scadere del 30esimo anno d’età, solo pochi di questi Leo, transitano nel Lions International, facendo così disperdere quel patrimonio di conoscenze e quella progettualità su cui abbiamo tanto scommesso.Quali le ragioni? Quali i torti? Quali i rimedi? A queste semplici domande, in tanti credono di saper rispondere, ma solo pochi adombrano soluzioni. In Sicilia stiamo tentando di dare risposte; infatti è allo studio un progetto che prevede la creazione di un nuovo “Specialty” Club Leo-Lions, sponsorizzato direttamente dal Distretto, suddiviso in “Satelliti” su base territoriale (circoscrizioni) che, attraverso agevolazioni particolarissime, si prefigga come obiettivo principale, quello di riuscire a garantire una transizione costante e duratura di un cospicuo numero di giovani Leo in Lions International. La presenza di questi giovani in seno alla nostra organizzazione è linfa valoriale imprescindibile per la nostra vocazione al servizio, se vogliamo davvero batterci per una società sempre più “umana”, giusta e solidale. Antonio Bellia / Coordinatore distrettuale GMT del Distretto 108 Yb
27 Il pregio fondamentale della nostra associazione è, a mio avviso, la capacità, affinata con esperienza ultracentenaria, di saper cercare e mettere insieme in ogni parte del mondo uomini e donne che hanno in comune la volontà di venire incontro ai bisogni dell’Altro, esprimendo la loro solidarietà nel suo significato più profondo, offrendosi di intervenire su ogni necessità: individuale, locale, internazionale, facendoci sentire parte di un mondo migliore di quello che incontriamo nella nostra quotidianità. Uomini e donne che per realizzare tale scopo hanno la volontà di cooperare disinteressatamente per il raggiungimento di obiettivi comuni, scelti di volta in volta per essere condivisi insieme.L’impegno al servizio è l’elemento che cementa la nostra associazione; la comunanza di intenti ed il suo prestigio internazionale, la forza che ci offre la possibilità di perseguire ogni risultato, anche il più ambizioso.Il difetto più grande, invece, è collegato alle insidie che possono inquinare in taluni il genuino disinteresse personale al servizio degli altri con ambizioni egocentriche di segno diametralmente opposto, finalizzate a conseguire affermazioni personali e carrieristiche interne alla stessa associazione fini a se stesse, che deteriorano i rapporti tra i soci ed offrono all’esterno un’immagine distorta della nostra associazione. Marcello Damiata / Coordinatore LCIF  – LC Palermo Monte Pellegrino
28 I pregi della nostra Associazione sono gli uomini e le donne meravigliosi che ne fanno parte.I difetti sono sempre gli uomini e le donne che ne fanno parte.Di fronte agli Scopi e al Codice dell’Etica che, come fari nel mare buio e procelloso, indicano ad ogni Lion quale sia la strada da seguire, ci si può porre con quella “forza dell’umiltà”, di cui ha scritto il Past Governatore Franco Amodeo nel numero di novembre della nostra rivista, ovvero con protervia ed autoreferenzialità, tipiche di chi pensa, sempre a torto, di racchiudere in sé il meglio del lionismo.Se, tutti insieme, ci convinceremo che l’unico pronome da usare sia il “noi” della partecipazione, della condivisione degli obiettivi, del rispetto reciproco, allora e solo allora ciascun socio potrà dire di essere un vero Lion. Salvatore Priola / LC Palermo Federico II
29 Il principale pregio è avere la possibilità di mettere a disposizione i propri talenti per rispondere in modo strutturato ed organizzato ai bisogni altrui. Il successo operativo di un club è determinato dai soci disposti ad operare in maniera disinteressata. Inevitabilmente, solo le persone animate da buoni propositi possono aspirare a far parte della famiglia lionistica e solo i migliori potranno ricevere il consenso per ricoprire incarichi di responsabilità e di guida nell’Associazione.

Si registra, talvolta, e questo è un difetto, di dare fiducia a persone i cui comportamenti ed atteggiamenti non sono coerenti con lo spirito lionistico. Ne conseguono inevitabili danni d’immagine che necessitano di tempo e fatica per essere riparati. Antonio Garufo / LC Agrigento Host

30 Fare parte dell’associazione è come sentirsi in una grande famiglia di livello mondiale, ma anche nelle grandi famiglie ci sono purtroppo i dissapori.

Chiudi gli occhi e… andare avanti e guardare indietro connota l’esperienza lionistica come un viaggiatore alla scoperta di un nuovo mondo; disponibilità voglia di fare e donazione all’altro si traducono in servizio disinteressato; ritrovare e vivere una nuova dimensione. Solleva la palpebra… sei un Lion.

Ci distingue e ci valorizza la capacità di avere una visione comune che ci consente di servire con solidarietà e velocità; purtroppo abbiamo un eccesso di rivendicazione della nostra identità. Grazia Genova / LC Carini Riviera di Ponente

31 I pregi della nostra associazione sono negli scopi, laddove prevedono, per esempio, la creazione e la promozione di uno spirito di comprensione, o nell’essere parte attiva del benessere civico e culturale, nonché sociale e morale della comunità. Ed in effetti le attività nostre tendono proprio a questo, quando si rivolgono alle comunità di riferimento per dare vita ad attività di solidarietà e di sussidiarietà che aiutano e danno sollievo, senza alcun personale vantaggio, se non la consapevolezza di essere al servizio degli altri e sentirsi soddisfatti nell’appagare determinate esigenze del prossimo. Cosa che, come diciamo nella preghiera, ci fa diventare migliori.

Relativamente ai difetti, che dire? Spesso il troppo amore di se stessi rende supponenti ed eccessivamente orgogliosi, e ciò spesso si trasforma nel volere ad ogni costo scalare posizioni nella gerarchia dei ruoli e spesso anche dei valori, senza tenere conto che essere Lions significa porsi a servizio degli altri. Forse però è l’essere uomo che induce ad agire spesso arrogantemente e senza umiltà, così come capita, per esempio, in politica, dove frequentemente si dimentica che assumere determinati ruoli significa mettersi a servizio della comunità. E si dimentica anche che un Lions serve a costruire, non a distruggere ed occorre sempre operare nella massima correttezza. Ma spesso ce ne dimentichiamo, quando miriamo a correre verso l’alto. Stefano Battaglia / Segretario LC Bagheria
32 Orgogliosi di essere lions oggi… per quali motivi? È noto che la nostra associazione, nata dalla cultura statunitense nel 1917 in pieno periodo post bellico, avesse alla base una mera funzione filantropica. Lo stesso saggista americano Alexis De Toquiville, nei suoi scritti (“Democrazia in America”) osserva che la spinta associazionistica in quel popolo deriva dalla considerazione che alla libertà del cittadino di intraprendere e ricercare il benessere deve corrispondere il dovere di retrocedere in parte la fortuna creata. Ma tutto è in costante mutamento. E non vi è dubbio che le istanze prevalenti del nostro tempo, soprattutto nelle società evolute e libere dai bisogni primari, siano di natura etica, sociale, politica (in una accezione lionistica). Ed allora, proprio in un momento in cui non sempre l’ente pubblico riesce ad occuparsi compiutamente di particolari settori della società, la nostra competenza e la rapidità decisionale e d’intervento di noi Lions può e deve essere un valido aiuto svolgendo un ruolo suppletivo pubblico, nella fattiva attuazione di quel principio sancito nella Carta Costituzionale afferente alla sussidiarietà.Pertanto, il tema della progettualità, materiale ovvero immateriale (un esempio di progettualità immateriale è la predisposizione di regolamenti per la fruizione/utilizzo di parchi-teatri-aree pubbliche), all’interno dei nostri club appare, a mio avviso, centrale e decisivo per riuscire ad incidere nella società, con logico corollario in termini di credibilità ed autorevolezza. L’attitudine di noi Lions di saperci adeguare ai momenti storici, ai cambiamenti socio-economici, di sapere cogliere le istanze che provengono dal territorio, dopo più di venti anni di lionismo, mi rende orgoglioso dell’appartenenza e fiducioso sul futuro della nostra associazione.Proprio in questo periodo storico, la ripartenza ci impone una contribuzione dinamica alla collettività che abbia alla base la creazione, l’idea, il progetto, in estrema sintesi… un modo di intendere il servizio adattato ai tempi che dia un senso al nostro percorso. Ubaldo Ruvolo / Delegato alla progettualità del Distretto 108 Yb Sicilia
La mini inchiesta prosegue e gli scritti dei soci che vorranno rispondere alla nostra domanda verranno pubblicati. Ovviamente il pensiero dei nostri lettori dovrà essere contenuto in poche righe e rispettare i canoni dell’etica lionistica.