La formazione e la motivazione, i due temi individuati dal Centro Studi del distretto Ta1 per un approfondimento, sono i pilastri gemelli e reciprocamente indispensabili della nostra associazione, e sono cruciali per una crescita qualitativa dei nostri club, una crescita che dovrebbe costituire la condizione per un incremento anche quantitativo. Tuttavia, la formazione senza che vi sia a priori una motivazione è un guscio vuoto. Di Federico Steinhaus
Venticinque anni fa ho affiancato al gruppo dei formatori del mio distretto, a mio parere troppo formali e rigidi nella formula di docenza, un cosiddetto “informatore” (che all’epoca era una informatrice), con il compito di spostare il baricentro della formazione verso una maggiore empatia mediante l’apprendimento dell’essenza e delle finalità della nostra associazione.
La motivazione è dunque, a mio parere, una precondizione per divenire socio e deve essere verificata dal padrino prima della presentazione. Il compito è delicato, ma la conoscenza personale del candidato o della candidata è il migliore parametro per verificarne la predisposizione. Il passo successivo della formazione dovrebbe essere compito di due o tre soci che si intrattengano amichevolmente col candidato, mentre la formazione come normalmente la intendiamo, mirata ad una conoscenza delle regole e delle funzioni, in particolare se mirata all’assunzione di qualche incarico, sarà compito di una squadra ben addestrata a livello distrettuale.
Ma è la motivazione il vero fulcro della valutazione che dobbiamo fare prima di scegliere un nuovo socio od una nuova socia. Ed è, quasi sempre, una scommessa. Il candidato può essere un nostro parente od amico, ed in tal caso ne conosciamo indole ed attitudini; ma se scegliamo una persona che conosciamo poco, la nostra intuizione è suscettibile di farci commettere degli errori. La formazione iniziale del nuovo socio non deve essere la conclusione di un percorso che si traduca nell’accettazione del socio da parte del club e del club da parte del socio: è opportuno che sia invece l’inizio di un cammino lungo il quale lo prendiamo per mano, lo aiutiamo a divenire un socio consapevole e lo coinvolgiamo fin da subito in qualche attività di service.
Ecco dunque che motivazione e formazione si intrecciano, sia concettualmente sia sotto il profilo cronologico, e questo implica che entrambe dovrebbero, in un club ideale, essere sottoposte ad un periodico aggiornamento per quanto riguarda la formazione e ad una verifica per quanto concerne la motivazione.
La nostra struttura piramidale complica la trasmissione dei messaggi e degli stimoli; è agevolata dalla moderna tecnologia, che però non è fruibile da tutti e comunque spersonalizza i contatti. Non esiste una ricetta valida per tutti i soci e per tutti i club, ma esperienza e creatività possono supplire, guidandoci verso un costante miglioramento ed una più condivisa qualità del nostro agire.