Come è noto, i Lions e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) hanno stretto un accordo triennale di collaborazione a fronte della tragica emergenza in Afghanistan. È un buon accordo, che rende concreta la nostra solidarietà a persone, specie donne e bambini di quel martoriato paese, che hanno sofferto e continuano a soffrire sopraffazioni e violenze. Accoglienza e sostegno auspicati dalla Presidente del Consiglio Mariella Sciammetta in una nota su Lion assai apprezzata a ridosso della presa del potere da parte dei Talebani. Sono ancora vive nei nostri occhi le immagini delle violenze per le strade di Kabul che le televisioni trasmettevano di continuo.
Un protocollo d’intesa fra Stato, Enti e il mondo delle realtà associative ha un valore di indirizzo politico ed ha lo scopo di orientare tutte le azioni strategiche sugli obiettivi prefissati e di reciproco comune interesse. Leggo che il documento sottoscritto e pubblicato dalla nostra Rivista è stato inviato a tutte le Prefetture e ai Comuni italiani, è vincolante e costituisce un obbligo morale e giuridico. Spetta ora a noi Lions comprendere, studiare e approfondire il senso di questo progetto. Mi auguro che se ne parli nei Club, con serate ad hoc, magari con relatori che conoscano la storia e i drammi dell’Afghanistan. Ma sono i diciassette Governatori italiani, con gli officer che si sono scelti quali incaricati dei rapporti con le istituzioni, che hanno l’onere e l’onore di rendere concreto un disegno che appare difficile da realizzare, ma che è aderente all’essenza del lionismo ed in linea con gli scopi della nostra Associazione.
L’accoglienza, l’integrazione e la inclusione dei rifugiati afgani non risolvono certo il drammatico problema dell’immigrazione. Per noi Lions sono però un tassello importante di quel rinnovato impegno per una autentica cultura della solidarietà, oltreché una opportunità di crescita umana nel segno dell’uguaglianza.
Franco Rasi