La LCIF non va in lockdown

La LCIF non va in lockdown

Un periodo difficile quello che stiamo attraversando e che si prospetta così anche per le prossime festività, con la preoccupazione di chiusure, difficoltà operative o impedimenti nei trasferimenti e quanto sommariamente compreso nell’ormai diffuso termine lockdown. A Natale pensiamo ai bambini affetti da gravi malattie con la nostra LCIF. Di Carlo Bianucci*

I Lions si preparano al Natale pensando a doni compatibili con il periodo pandemico, che comprendano pacchi regalo con prodotti per l’igienizzazione, pubblicazioni sull’arte culinaria legata alla lotta contro il diabete, peluche, borracce personalizzate con messaggi, palle per alberi natalizi, ecc., il tutto prevedendo di devolvere una parte del costo a favore della Fondazione LCIF.
LCIF risponde con l’analisi e la valutazione dei tanti progetti già presentati dai Distretti e l’assegnazione di propri contributi per la lotta alla fame, al diabete, ecc..
Chi crede nei valori della solidarietà non si ferma dunque, per quanto possibile, nemmeno in occasione della pandemia da coronavirus che sta condizionando la nostra vita anche nell’imminenza del periodo natalizio, quando siamo ancor più sensibili verso gli altri e in particolare verso i bambini, questa forza della natura che ci fa guardare con speranza al domani, oltre il grigio orizzonte delle problematiche quotidiane.
Per molti di loro, anche nel nostro Paese, il domani si presenta incerto. Sono quei bambini affetti da gravi malattie, comprese le molteplici forme di cancro pediatrico.
Come non pensarci in prossimità delle festività natalizie?
LCIF quest’anno ha pensato specificatamente a loro, prevedendo la possibilità di assegnare importanti contributi nell’ambito di un progetto pilota, con il quale aiutare i minori e le loro famiglie in questa difficile prova della loro vita.
Questi sussidi sono caratterizzati da alcune particolarità. Sono disponibili per un importo compreso tra i 10.000 e i 150.000 dollari a supporto di progetti svolti in collaborazione con centri di cura per il cancro infantile, sia quelli pubblici che quelli nati da onlus benefiche. I fondi potranno essere utilizzati per le esigenze di capitale e per le spese operative specifiche di un progetto durante la sua fase di avviamento. Il programma di contributi per la lotta al cancro infantile non finanzierà direttamente le spese mediche. Se un richiedente desidera realizzare un progetto che comprende strumentazione o infrastrutture mediche, può qualificarsi per una richiesta di “contributo integrativo” della LCIF.
A titolo esemplificativo i progetti possono quindi riguardare…
• La costruzione, l’ampliamento o la ristrutturazione di sale d’attesa a misura di bambini, adolescenti e famiglie nelle strutture sanitarie.
• La costruzione, l’ampliamento o la ristrutturazione di stanze o case dove le famiglie possano riposare, dormire o cucinare durante i periodi di cura del loro bambino.
• I progetti per aumentare l’accesso ai trasporti o per migliorarne la qualità per recarsi alle visite.
L’importo massimo delle richieste di contributo provenienti dai paesi industrializzati sarà del 50% del budget complessivo del progetto, mentre dai paesi in via di sviluppo potranno essere inviate richieste fino al 75% del budget complessivo del progetto. In ogni caso l’importo massimo di un contributo non potrà superare i 150.000 dollari.
• I progetti che rispondono alle esigenze educative e ricreative dei giovani malati di cancro in cura presso una struttura sanitaria.
• Le infrastrutture a supporto delle cure palliative.
Questo Natale sarà, probabilmente, diverso da quelli precedenti, mettendo in discussione anche il vecchio detto “Natale con i tuoi…” in quanto potrebbe essere ridotta anche la serena condivisione di momenti che hanno sempre caratterizzato questa festività.
I Lions possono però usufruirne per fare riflessioni anche su quel termine “tuoi”, aderendo alla probabile restrizione obbligatoria di quelli vicini cui potremo sedere accanto per il pranzo natalizio, magari espandendone il significato anche a coloro che, senza volto o senza nome, potranno sorridere per qualcosa che ogni Lion può fare in questa occasione con una, anche modesta, donazione.
La LCIF troverà i volti e i nomi di chi ha maggior bisogno.
Un altro modo per aggiungere nuove luci all’albero della solidarietà e non sarà il lockdown ad impedirlo: per dare e per avere, anche così, un Buon Natale!

*Coordinatore Multidistrettuale LCIF per l’Italia.