È stato pubblicato il documento conclusivo degli Stati generali del lionismo siciliano, una riflessione profonda e sincera sullo stato della prima associazione di servizio nel mondo nella nostra isola e sulla società siciliana in generale, per un impegno concreto e significativo dei Lions nella società, facendo tutto il possibile per migliorarla, “con la forte speranza di contribuire a renderla più sensibile, giusta ed armoniosa”. Di Ciro Cardinale
Tutto nasce il 31 luglio, quando nel Distretto 108 Yb Sicilia, il Governatore Mariella Sciammetta e i suoi past governatori, fanno emergere l’esigenza di operare un’attenta riflessione su “dove va” il lionismo siciliano, per elaborare linee-guida per l’attuazione di iniziative di elevato carattere etico e culturale, soprattutto di fronte alle nuove sfide che ci impone la pandemia Covid-19, che ha cambiato profondamente la società, il nostro modo di comportarci, di interagire con gli altri e quindi di svolgere le azioni di servizio tipiche del Lions Clubs International.
Vengono così convocati per il 17 e 18 ottobre ad Enna i primi Stati generali del lionismo siciliano e la sintesi dei lavori sono ora racchiusi nel documento conclusivo, che viene offerto ai soci ed alla collettività. Esso affronta il problema della leadership e della membership del Lions club, cioè la necessità di “creare” ed avere all’interno dell’associazione soci e dirigenti capaci, attivi, significativi, in grado di portare nel club e nella società dove vivono ed operano le loro conoscenze ed i loro talenti, posti al servizio di chi ha bisogno, sia esso un non vedente o un senza tetto, un migrante o una vittima di violenza.
Un’attenzione particolare il documento la rivolge in apertura al conflitto generazionale ed ai rapporti tra le generazioni, considerando che esso ha “fisiologicamente accompagnato la storia dell’uomo nel corso delle varie epoche solo di recente, a seguito della crisi profonda dell’istituto familiare, si è acuito, assumendo toni, significati ed un rilievo, tali da risultare dirimente”, incidendo negativamente sui rapporti sociali e mettendo in discussione valori che parevano consolidati nei secoli, giungendo addirittura ad invocare una “rottamazione” delle generazioni più anziane, quando invece bisogna che tutte agiscano in sinergia ed in simbiosi, considerando che “l’esperienza, la competenza, la conoscenza, la saggezza, costituiscano normalmente punti di forza delle generazioni più adulte, mentre sia incontestabile quanto la vitalità, lo spirito di iniziativa, la sperimentazione dell’innovazione caratterizzino ed improntino l’agire delle nuove generazioni”, mirando a “non dissacrare il passato e non distruggere il presente”, avviando un processo di sensibilizzazione delle nuove generazioni, “purtroppo destinatarie di continui messaggi mediatici, spesso surrettizi, tendenziosi e destabilizzanti”, stimolandole invece a “servire” gli altri.
Occorre allora impegnarsi affinché ci sia una stretta collaborazione tra le generazioni in ogni club Lions e nella società tutta. Fondamentale per un club di servizio come il Lions poi è la solidarietà verso gli altri. “A nessuno è più dato di arroccarsi nel proprio isolamento”; non c’è più posto “per egoismi, protezionismi, atteggiamenti di chiusura”, anzi si “avverte in maniera pressante la richiesta di apertura, di partecipazione, di solidarietà, di conoscenza”. In queste condizioni di incertezza, di conflitto, di contrasto tra opposti, acuite dalla pandemia che ci ha resi tutti più cattivi, più egoisti, “l’etica e la missione dei Lions si pongono quali elementi di comportamenti e di coerenza, di opportunità e di aiuto nelle attività di servizio al prossimo”.
È questo il vero impegno sfidante che i Lions siciliani hanno deciso di assumere oggi di fronte alla collettività con questo documento sullo stato dell’associazione.