Assegnato il Leone d’Argento Lions alla migliore giovane attrice

Assegnato il Leone d’Argento Lions alla migliore giovane attrice

73° Festival nazionale d’Arte Drammatica

Il LC Pesaro Host – si è pervenuti alla 24ª volta – a ricordo del proprio socio, Vasili Bertoloni Meli, il quale, oltre ad essere stato un valente docente di materie letterarie fu un appassionato studioso e un accreditato autore di opere teatrali, ha continuato a donare, ogni anno, quale service, il tradizionale “Leone d’argento” alla miglior giovane attrice o attore del Festival Nazionale d’Arte Drammatica.
Questa rassegna teatrale pesarese, fra le più accreditate a livello nazionale, ha la qualifica di non aver mai avuto interruzioni, oltre al primato della longevità. Il lion Giovanni Paccapelo, presidente da 17 anni dell’Associazione “Amici della prosa”, organizzatrice di questo Festival, ha ideato il service nel 1997.
Nella cerimonia di premiazione al Cinema Astra, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ha ringraziato sia gli organizzatori, sia le compagnie teatrali per aver, in un periodo quanto mai critico, perseverato nel lodevole intento a favore della comunità. Il “Leone d’argento” è stato assegnato alla giovane attrice Marta Clemente, del Teatro dei Dioscuri di Salerno, per la qualificata interpretazione nella commedia “Uomo e galantuomo” di Edoardo de Filippo, per la regia di Antonio Capogiro. Pièce che, per giunta, si è aggiudicata il primo premio della Rassegna. Questa la motivazione: “Ottima nel ruolo di Bice, attorno cui, ruota tutta la vicenda: in un mondo maschile convince e riesce a ritagliarsi lo spazio da protagonista, quando dà la svolta alla vicenda, passando da vittima degli eventi a chi gli eventi governa”. Il dono è stato consegnato dal vice presidente del Club Federico Valentini ad Antonio Capogiro, regista e punto di riferimento della compagnia teatrale. Si è trattato di un testo particolare basato sul tema del doppio: realtà – finzione, comicità – drammaticità, attore – personaggio, miseria – ricchezza e per l’appunto “uomo – galantuomo”, all’interno di una cornice meta-teatrale che vede protagonista una sgangherata compagnia di palcoscenico. (Giuliano Albini Ricciòli)