Un traguardo da raggiungere
di Bruno Ferraro
Ce la faremo? Nessuno dubita di una risposta affermativa, ma perché ciò avvenga è necessario operare in sinergia, senza tentennamenti, a livello di club, distretti e multidistretto, forti delle certezze che ci derivano dal confronto con gli altri multidistretti europei. Nel convegno che si è tenuto a Roma lo scorso sabato 7 settembre, coordinati dal PID Gabriele Sabatosanti Scarpelli e dal PID Elena Appiani, leader GAT rispettivamente dell’Area costituzionale italiana ed europea, ne hanno parlato i coordinatori GLT Alberto Soci, GMT Rita Franco, GST Gabriella Castaldi, GET Danilo Francesco Guerini Rocco, Marketing relazioni esterne Alfredo Canobbio, chairperson Leo MD Francesca Romana Vagnoni. I tavoli di lavoro e i gruppi di lavoro del pomeriggio sono serviti per focalizzare al meglio gli input ricevuti e alimentare anche a livello operativo la sinergia e lo spirito di squadra della cui essenzialità hanno fatto menzione i singoli relatori. Motivi di spazio mi costringono a scrivere prescindendo dalle singole relazioni, per la verità dotte, articolate, propositive e accompagnate da slide molto esplicative. Vado quindi per sintesi e tematiche.
LO STATO ATTUALE
A oggi si contano 39.318 soci, ben lontani dal traguardo dei 50.000 di cui parlava anni addietro Pino Grimaldi. Se ne contavano 42.121 nel 2014/15, prima che iniziasse una progressiva diminuzione. Inversione di tendenza nell’ultimo anno 2023/24 (+656 rispetto all’anno precedente). Diminuita la consistenza numerica dei club e cresciuto il numero dei club piccoli. Un aumento dei service nell’ultimo anno, ma con una diminuzione del numero delle persone coinvolte. I Leo sono appena 2.779, distribuiti in 299 club. Insomma, una situazione che richiede una bella terapia d’urto!
PERCHÉ LA MISSION 1.5 ENTRO L’1 LUGLIO 2027
Il lionismo vuole accrescere la propria capacità di servizio e per farlo deve muoversi a livello mondiale.
In Europa esistono 12 aree e un numero più consistente di GAT – Global Action Team, che devono promuovere la crescita associativa e i service di grande impatto. Necessita però che i GAT si integrino ai diversi livelli per supportare la crescita associativa e una mano possono darla anche i past governatori sulla base dell’esperienza maturata. La sfida è importante e difficile. L’Italia è all’avanguardia in Europa e in quest’anno sociale appena iniziato si contano già cinque o sei club di nuova formazione.
LE STRATEGIE
Sono varie e diversamente articolate nei vari settori. Sono i governatori a dover operare la sintesi per trovare una quadra di sviluppo.
Queste le proposte e le strategie pervenute durante i vari interventi:
• aumentare i service, diffondere lo spirito di solidarietà, coinvolgere i giovani, approccio manageriale, un piano strategico, organizzazione di eventi che fungano da richiamo, gestione dei conflitti, creazione di nuovi club (Sabatosanti);
• obiettivo di 20.000 soci partecipanti ai corsi di formazione ELLI, RLLI ed IELLI con una migliore gestione delle richieste e dei report sul portale (Soci);
• ascolto dei soci per farli diventare protagonisti del cambiamento, loro coinvolgimento trasmettendo valori (Franco);
• service al centro delle nostre attività, redazione dei bilanci sociali per trovare nuovi partner e cercare nuove sponsorizzazioni (Gastaldi);
• creazione di nuovi club sulla base di un piano strategico che includa vari tipi di club (tradizionali, per interessi specifici, virtuali, universitari, champions, joint together) e dopo adeguata mappatura del territorio senza esclusioni pregiudiziali (Guerini Rocco, che cita anche la nascita dei club di Livigno e Lampedusa per dimostrare che nulla è impossibile);
• valorizzazione dell’immagine, favorendo l’accesso alle informazioni e seguendo con esse soprattutto i nuovi soci (Canobbio);
• condivisione dei service e attenzione nel rapporto Leo-Lions (Vagnoni).
In verità, molto è stato fatto e soprattutto la struttura delle relazioni esterne ha in animo di migliorare le proprie tecniche con video brevi, rapporto con gli organi di informazione, materiali per i club, documenti del terzo settore, brochure dei service di rilevanza nazionale, nuova newsletter del MD, campagne sponsorizzate sui social per raggiungere quattro milioni di persone, stampa di 12.000 copie del bilancio di missione e altro ancora.
La diffusione dei dati relativi ai progetti finanziati dalla LCIF (52 nell’ultimo anno, con oltre un milione di dollari) diventa importante per far decollare la Mission 1.5 (Sandro Castellana e Vito Betti). Si può sperare quindi fondatamente, come in alcune testimonianze raccolte in sala che hanno strappato ripetuti applausi e anche cenni di commozione.
Conclusione? Gli auspici illustrati inizialmente dal Presidente del cdg Leonardo Potenza, con il suo eloquio fluido ed elegante non disgiunto da un chiaro richiamo all’etica e ai valori, possono ritenersi raggiunti. I risultati a tempo debito.