LA PAROLA AI LIONS

LA PAROLA AI LIONS

Nel motto del Presidente Internazionale Patti Hill “Cambiamo il mondo” c’è un suo invito, “Sii tu il cambiamento,” e un suggerimento: “Il cambiamento non si verifica improvvisamente ma attraverso tante piccole scelte. Sta a ognuno di noi semplicemente iniziare”. Tu che ne pensi? Tu che cosa vorresti cambiare? Questa è la domanda che abbiamo posto ai soci del nostro multidistretto. Leggete le risposte dei Lions arrivate alla rivista.

Sta a ognuno di noi semplicemente iniziare
Ho voluto appositamente stralciare queste poche parole perché il “cambiamento”, che ci ha suggerito il nostro Presidente Internazionale, prende le mosse dalle piccole cose, e se non ci crediamo noi per primi non potremo, anche insieme, fare in modo che la nostra Associazione continui ad operare per altre 100 anni.
Pre quanto sopra, mi piacerebbe che tanti, tantissimi soci incominciassero a lavorare sull’atteggiamento, che dovrà essere sempre positivo, pieno di entusiasmo, risultando quindi tanto contagioso da riaccendere in molti la voglia di tornare ad essere più attivi nei club, realizzando quindi più attività che regaleranno quei sorrisi che sono alla base dei più grandi successi dei nostri service e del nostro essere Lions!
Io ci credo fortemente, e voi? Cristian Bertolini / IPDG del Distretto 108 Tb

Chi non è disposto al cambiamento non può evolversi
LCI perde soci perché sempre più spesso non si comprende l’importanza e il significato di fare servizio. We serve non significa fare scelte che consentano di “migliorare se stessi e il mondo intero”. Chi non è disposto al cambiamento non può evolversi. Ma la questione non è solo cambiare, ma farlo giorno per giorno nella convinzione che ogni scelta porti a un miglioramento. Solo così siamo nel “We serve”.
Cosa cambierei? Una cosa più di tutte. Cambierei l’idea sempre più diffusa che fare servizio sia un lavoro, un obiettivo. Cambierei l’approccio sempre più aziendalistico della nostra associazione, recuperando una parte degli aspetti relazionali a partire da ogni singolo Club e ogni Socio. Filippo Manelli / PDG del Distretto 108 Ib2

Il cambiamento l’unica costante di vita
La nostra è una società troppo spesso fondata sull’egoismo, sulla volontà di emergere ad ogni costo anche a spese del prossimo, sottolineando costantemente i propri meriti, denigrando pensiero ed operato altrui.
Il primo passo, pertanto, per divenire un “guerriero luminoso” consiste nel saper modificare noi stessi, rendendo il cambiamento l’unica costante di vita, come Buddha insegna. Può sembrare banale e scontato: in realtà occorrono in primis abilità introspettiva e capacità di autocritica; in secondo luogo una struttura personologica ed una volontà in grado di attuare e mantenere nel tempo il proposito interiore. Infine, e per nulla scontato, occorre divenire modello comportamentale per chi ci circonda dal momento che “un grammo di buon esempio vale più di un quintale di parole”. Maria Sofia Cotelli / LC Gussago Franciacorta – Consigliere 2023/2024

Una sfida che possiamo vincere insieme
Il motto “cambiamo il mondo” può sembrare utopico o irrealistico, in realtà è un obiettivo alla portata di tutti. Infatti, seppure in generale si ritenga che per cambiare il mondo servano grandi azioni come rivoluzioni o sensazionali scoperte, in realtà anche piccoli interventi, se ben mirati e coordinati, possono avere un impatto significativo sul nostro pianeta e sulla nostra società. Non serve infatti essere eroi, geni o leader per fare la differenza, ma basta avere la volontà di agire in modo responsabile e solidale, con la consapevolezza che milioni di Lions, come ciascuno di noi, sta operando nella medesima direzione. Il motto “cambiamo il mondo” non è quindi solo uno slogan, ma una sfida che possiamo vincere insieme perché il mondo, oggi come non mai, ha bisogno di noi e noi Lions possiamo fare la differenza. Matteo Raffaglio / Commissione MD Affari legali

Cambiare nelle nostre piccole cose
Pensiamoci bene: incarnare il cambiamento, dentro di noi e vicino a noi è sempre la cosa più difficile. La colpa è sempre degli altri, spesso così lontani da essere irraggiungibili. Tutti vorremmo un mondo migliore, una società diversa eppure… spesso le nostre rigidità, la tendenza a lasciarci andare al decorso delle cose ci fa stare nelle nostre zone confort. Uscire dalla zona confort significa superare le paure, aprirsi a sentieri nuovi, non guardare agli errori dell’Altro concentrandoci sui nostri obiettivi. Cambiare iniziando dalla consapevolezza delle orme che lasciamo, nel nostro presente e con tutti i limiti che abbiamo, significa imparare ad assumere ogni mattino un pensiero positivo. Il pensiero diventa azione, l’azione diventa comportamento che crea una buona abitudine. Non possiamo cambiare il mondo, ma possiamo far si che cambi il mondo per qualcuno, vicino a noi.
Alleniamoci a prendere consapevolezza di chi siamo noi Lions, a coltivare quel dono che ci contraddistingue e cominciare a pensare che il nostro sguardo al mondo deve essere una testimonianza un po’ speciale. Daniela Rossi / 2° Vice Governatore del Distretto 108 Ib2

Cambiamo il mondo insieme
Il cambiamento è costante nella Vita dell’Uomo e nella evoluzione del Mondo. Il cambiamento è costante, il miglioramento non sempre. Il motto Changing the World proposto dall’IP Patti Hill ci dice che siamo noi il motore del cambiamento e che ogni Lion è indispensabile per promuoverlo. Il cambiamento si concretizza sommando le nostre singole azioni di servizio al di là e al di sopra di ogni e qualsiasi incomprensione che viviamo nei nostri Club. Il nostro agire emoziona, stimola, attrae, cambia la vita alle persone e coinvolge gli altri sui nostri progetti quando hanno un forte impatto. Il mondo sta accelerando, a volte sbanda ma evidenzia sempre più chiaramente l’esigenza di una comunità votata al servizio, in posizione sussidiaria rispetto alle istituzioni, capillarmente diffusa in tutto il mondo, attenta ai bisogni delle proprie comunità e reattiva a focalizzarsi dove il bisogno chiama. Dobbiamo condizionare le nostre comunità con il nostro esempio, con i nostri progetti, con i nostri risultati che cambiano la vita a più di 500 milioni di persone, ogni anno. Il servizio è il nostro approccio, il Club è il nostro strumento: Cambiamo il Mondo, continuiamo a farlo insieme! Ivo Benedetti / PDG e Global Extension Team del Distretto 108 Ib2

Favorire lo scambio e la cooperazione
Credo che ciascuno di noi debba domandarsi quale impatto anche le piccole scelte producano su noi stessi e sugli altri e cosa serva per alimentare ciò che viene fatto di bene e cosa debba essere invece cambiato. Questo implica una profonda conoscenza di sé, di ciò che si vuole raggiungere, di ciò che si è disposti a fare e un attento ascolto degli altri. Mi piace sempre pensare che il primo service della nostra associazione sia e debba essere rivolto ai soci: ascoltare, conoscere i soci, sapere quali siano le loro aspettative e aspirazioni a livello di club e della nostra associazione favorisce lo scambio e la cooperazione che si trasforma in una energia investita in un NOI che aiuta il raggiungimento di risultati comuni, anche il cambiamento che vogliamo vedere avvenire. Elena Metelli / Officer del Distretto 108 Ib2

Iniziamo da noi, dai nostri Distretti, dai nostri Club
Impegniamoci per rafforzare i legami internazionali della nostra Associazione. Sono maggiori unificanti di quante non siano le diversità tra i nostri associati, diffusi in tutti i continenti del Mondo, diversi per ricchezza, sistema politico, usi e costumi e religione. Noi costituiamo una forte “quinta colonna” legata dall’universalità dei nostri principi Etici: questa forza deve “infiltrare” in ogni nazione i principi di tolleranza e di rispetto verso gli altri.
Deve prevalere l’equilibrio dei diritti reciproci e non l’imposizione della propria opinione. Ciò non significa, che i Lions prima filosofeggino e poi agiscano in caso di emergenze (naturali od umane). Dobbiamo tuttavia agire affinché le emergenze causate dall’intolleranza dell’Uomo, siano attenuate, se non eliminate del tutto.
Per ottenere questo difficile risultato iniziamo da noi, dai nostri Distretti, dai nostri Club.
Occorre saper ascoltare opinioni diverse e occorre garbo, se si deve dissentire. Dobbiamo estirpare l’abitudine di considerare i nostri Club come luogo in cui far prevalere la propria opinione ad ogni costo.
E preso atto che si evoca il cambiamento, vorrei finire ricordando Socrate: “Il segreto del cambiamento è concentrare tutta a tua energia non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo”. Guido dell’Acqua / PDG del Distretto 108 Ib2

Donati attività, tempo e denaro
Il periodo agostano, con ritmi ridotti, suggerisce anche letture audaci: il “buon samaritano” della Bibbia era uno dei primi Lions! Dove c’era un bisogno era presente, ed ha agito (l’eccellenza delle opere) e non solo pagato; era certamente imprenditore di successo, perché ha finanziato il ricovero nella locanda, ma era impegnato anche nella propria attività; non ha effettuato una azione spot, ma è tornato dopo il proprio impegno; è stato solidale con il prossimo; ha donato attività, tempo e denaro.
Quante delle affermazioni del nostro codice etico derivano anche dall’esempio del buon samaritano, e dopo duemila anni cerchiamo ancora di imitarlo (magari riuscendoci benino!). Alberto Arrigoni / PDG del Distretto 108 Ib4

Trasformare le parole in fatti
Negli anni sono state avanzate tante proposte di cambiamento, alcune apprezzabili. Sono rimaste inattuate. Probabilmente dovremmo avere una maggior predisposizione a trasformare le parole in fatti, soprattutto tenendo conto che i nostri fatti sono i service e non (a) la produzione di parole, (b) il marketing delle persone, (c) le cene. Mario Castellaneta / PDG del Distretto 108 Ib4

Il cambiamento è vita, è crescita, è curiosità, è necessità
Si cambia per rinnovare, migliorandoli, i rapporti con il mondo intorno a noi, assorbendo energie e donando idee, iniziative e speranze. I Lions e i Leo, nello spirito del We Serve, ricercano e donano stimoli per nuovi o collaudati service, sempre in favore della comunità: ogni cambiamento porta con sé dubbi e incertezze che si concretizzano in un atto di speranza e di collaborazione in favore dei più bisognosi. Buon lavoro a tutti noi. Carla Di Stefano / PDG del Distretto 108 Ib4

Cominciamo con il cambiare noi stessi
Se vogliamo cambiare il mondo esterno, cominciamo con il cambiare Noi stessi. Una cosa alla volta. Cominciamo migliorando l’atmosfera al Nostro interno. La sua spesso cattiva qualità è frutto frequente di errori di comunicazione che portano, di conseguenza, al deterioramento dei rapporti personali fra i soci. Non possiamo pretendere considerazione dagli altri verso di Noi, se non c’è considerazione fra di Noi. Occorre recuperare la correttezza delle forme anche nel dissenso. Discutere è necessario, dissentire più che lecito, rispettare l’interlocutore fondamentale. Ricordiamo che “voce dal sen fuggita più richiamar non vale” (Metastasio). Soprattutto ricordiamo che “Quando due Lions prendono carta e penna, il lionismo è morto” (“Pippo” Franco, PDG del Distretto Ya). Con la tastiera è anche più facile ucciderlo. Raffaele Giordano / Officer del Distretto 108 Ib2

Sapere ascoltare e comprendere i bisogni
Ogni cambiamento nasce dall’umiltà e dalla conseguente capacità di autocritica di ognuno. È partendo da qui che si può cogliere un’opportunità e sviluppare, verso l’altro, un’attenzione vera e onesta, che porti a sapere ascoltare, a comprendere i bisogni, a condividere e a trovare le soluzioni. Solo dalla consapevolezza di sé, dal riconoscimento e dal rispetto dei diritti di tutti, si possono trarre volontà e forza per attuare il cambiamento che, in ogni ambito, necessita di collaborazione, priva di pregiudizi, di prepotenza e di meschini interessi personali. Mariacristina Ferrario / Consigliere Lions Club Milano Borromeo

La cultura può rappresentare un punto fermo
Il miglior modo per cambiare è interagire; il miglior modo per interagire è connettersi. Oggi si parla di cambiamento climatico, ecologico, cambiamenti di usi e costumi nella nostra società, ma anche cambiamento dell’uomo: della sua anima e della sua morale. A parere di chi scrive: solo la cultura può rappresentare un punto fermo.
La vision del cambiamento è quella di un rilancio della società attraverso vigorosi processi bottom up di rigenerazione e riorganizzazione, per poi diffondere le migliori pratiche e le lezioni apprese. Tutto ciò può solo avere inizio dalla scuola.
Sono pienamente convinta che la “cultura salverà il mondo”. Piera Albertone / Presidente LC Ticino Torre del Basto Boffalora

Il cambiamento assumerebbe la naturalezza
Io baratterei, piuttosto, la parola “cambiare” con la locuzione “rendere possibile”. Aggiungendo a questa, “con pulizia di sguar-do, integrità di intento e duttilità di azione”. E, ancora, “all’interno di un tempo non programmabile”. In questo modo il cambiamento assumerebbe la naturalezza e la potenza e l’inevitabilità di un respiro. Alessandra D’Agostino / Referente Comitato fondi LC Milano Borromeo

Cambiamo la vita di chi aiutiamo
Credevo che per poter cambiare il mondo occorresse focalizzarsi prima sul cambiamento di se stessi. Una nuova prospettiva “il cambiamento inizia quando con le nostre azioni cambiamo la vita di chi aiutiamo ed è proprio in quel momento che anche noi ci trasformiamo in persone diverse. Una nuova chiave di lettura dell’Io e della crescita personale mai così vera. Quando servo non solo modifico la realtà che mi sta intorno in meglio, cambio me stessa e sono di aiuto a cambiare il mondo. Paola Girardi / Responsabile Tema di Studio Nazionale LC Milano Nord 92

Il cambiamento non va atteso, ma vissuto
“Cambiamo il mondo”. È proprio ciò che guida noi del Lions Club Milano Nord 92! Ho scelto di dedicare il nostro anno sociale ad “Autismo e inclusione” perché ritengo che la nostra società, purtroppo, sappia ancora poco riguardo a questo argomento. Quindi bisogna intervenire. Ciò che faremo è informare, formare e diffondere contenuti riguardo allo spettro autistico. Ma soprattutto attraverso progetti d’inclusione nei contesti scolastici, nello sport e nel mondo del lavoro. Per noi la divulgazione è lo strumento più efficace per creare una società migliore, dove persone con diverse abilità possano vivere al meglio. Il cambiamento non va atteso, ma vissuto giorno per giorno con impegno e serietà e anche con una grossa manciata di allegria. Marta Galliano / Presidente LC Milano Nord 92

Dare voce a chi godrà del miglioramento del nostro mondo
“Changing the world”. Ognuno di noi ha il potere di creare cambiamento positivo e per noi Lions questo è un dovere: ecco perché l’invito del nostro IP Patti Hill mi ha particolarmente toccato quest’anno! Ne ho discusso con le mie figlie e i miei nipoti, adolescenti con idee chiare su come i loro comportamenti possano impattare il mondo del futuro. Il problema è che spesso la loro voce non viene ascoltata perché “i grandi” pensano di essere i soli ad avere tutte le soluzioni. Ho deciso di ascoltarli e capito che la mia “piccola scelta” di oggi per cambiare il pianeta è proprio questa: dare voce a chi maggiormente godrà del miglioramento apportato a questo nostro mondo. I siti di abbigliamento second-hand sono per gli adolescenti una precisa scelta ecologica per un minore impatto sulle risorse limitate che abbiamo a disposizione.
Piccole decisioni che possono portare a grandi cambiamenti. Miriam Mapelli / LC Inzago GST D 108 Ib4

Il cambiamento è l’unica certezza e sicurezza che esista
Il nostro problema è modificare le nostre abitudini, punti di vista e riferimenti e adattarli alla realtà che ci circonda che è in un continuo movimento.
Ambiente, famiglia, società… sono realtà che dovremo interpretare e alle quali adattarci, poiché saranno le cornici di riferimento delle future generazioni.
Per questi motivi, la visione del mondo esterno che ci circonda deve essere interpretata e analizzata per essere congruenti con i principi del lionismo. Il nostro sforzo deve essere quello di mettersi in sintonia ed ascoltare tutti i segnali che questo mondo ci sta continuamente dando. E le catastrofi che ogni qual volta accadono, sono la conseguenza di un segnale che non viene percepito e seguito.
La conclusione è ascoltare sempre di più i giovani e le nuove idee di chiunque sia promotore di un cambiamento e di un miglioramento a tutti i livelli della nostra associazione. Francisco Morejon / Presidente LC Milano Bramante Cinque Giornate

Il cambiamento è necessario e inevitabile
Cambiamento, nel mondo? Parola magica che stimola l’energia, il pensiero del fare, del servire e del migliorare, aiutando. Il cambiamento è necessario e ormai inevitabile e tutti noi dovremo sforzarci a perseguire gli stimoli che ci arrivano dall’esterno, farli nostri, interpretarli nella nostra azione quotidiana e rendere partecipe chi è all’interno e all’esterno della nostra associazione.
Il cambiamento vuol dire ascoltare i giovani. Il cambiamento è crescita che non ha età, ma che riguarda tutti noi, da molto vicino. Patrizia Vitali / LC Milano Bramante Cinque Giornate

Se ci aprissimo di più ai service distrettuali…
Due cose vorrei cambiare: l’atteggiamento di alcuni soci nei confronti del Distretto e dei service. Nel primo caso è necessario che molti più soci si rendano disponibili a servire il Distretto e che vengano sostituiti coloro che sono officer distrettuali più per abitudine che per apportare nuove idee. Forse spesso i Governatori coinvolgono i “vecchi” perché sono più sicuri del successo! Lo stesso ragionamento vale per le decisioni prese dai Presidenti di club.
L’altra cosa che vorrei variare sono i service, e questa è una riflessione per i presidenti di Club. Troppo spesso sono indirizzati al territorio e non sempre ad alleviare le sofferenze del prossimo. Se ci aprissimo di più ai service distrettuali, senza ovviamente trascurare il territorio, i nostri concittadini, conoscendoci, sarebbero più motivati a far parte del nostro club. Giancarlo Tanfani / GMA Area 2 del Distretto 108 Ia2

Solo chi sogna impara a volare
Sognare è una delle attività più belle e creative dell’uomo, studiata da tanti punti di vista. Schopenhauer ha sostenuto che “la vita e i sogni sono pagine di un medesimo libro”. È un’immagine che molti Lions come me, possono sentire propria. Sognare ci permette di pensare in grande, di superare i nostri limiti, di vedere un futuro possibile, senza tener conto dei fattori che potrebbero limitarne l’attuazione. Siamo così più pronti ad aprire la nostra mente, a trovare soluzioni nuove, a ricercare la collaborazione di Lions sognatori come noi, ma che vivono anche molto lontano. Jim Morrison ha detto: “Solo chi sogna impara a volare”. Pensate a un milione e quattrocentomila Lions che volano sul mondo per scoprire i bisogni di chi non ha magari nemmeno la forza di chiedere aiuto, e trovare una se pur piccola soluzione! Paola Vigliano / Presidente di zona / Officer Lions Quest del Distretto 108 Ia2

Parlare al cuore delle persone
Il cambiamento ha come presupposto un mindset aperto a evoluzione e innovazione, in grado di contrastare quello che viene chiamato fixed mindset, mentalità irrigidita di chi teme e rifiuta la possibilità anche remota di poter cambiare.
Disposizione mentale che deve essere ispirata da valori che ricercano un cambiamento ponderato e studiato. Cambiamento che può essere tradotto in una attività che ponga sempre più le persone, gli stakeholders e le loro istanze al centro di ogni attività di comunicazione e marketing. Il segreto… parlare al cuore delle persone. Giuseppe Alfonso Cirri / Responsabile marketing del Distretto 108 Ia2

Accogliere il cambiamento partendo dai nostri pensieri
Non si può affermare che la nostra Patti Hill si limiti ad un moderato ottimismo! Il suo motto è un invito a pensare in grande e a riconoscere un enorme potenziale all’operato dei Lions. Peraltro immaginare di cambiare il mondo è quel che capita ai sognatori e durante le riunioni dei nostri club condividiamo anche sogni. Significa elevare all’ennesima potenza la visione innovativa che informa ogni slancio lionistico, accogliere il cambiamento partendo dai nostri pensieri, abbandonare i personalismi per dare priorità alle esigenze altrui. Temo si debba ancora vigilare affinché nessuno interpreti l’attività lionistica come il contesto in cui agire da supereroi solitari. Migliorare la vita altrui, nel rispetto della dignità di chi soffre, comporta, in un certo senso, cambiare il mondo di qualcuno, divulgando il rivoluzionario messaggio della disinteressata solidarietà umana, ma l’irrinunciabile valore aggiunto risiede nel riuscirci partendo da uno slancio individuale che conduca ad una azione condivisa. Sara Mastretta / Responsabile Newsletter del Distretto 108 Ia2

Contrastare i cambiamenti climatici
Ogni nostro piccolo gesto è e dovrebbe essere indirizzato al superamento delle problematiche ambientali. In occasione della pandemia abbiamo assistito all’invasione delle mascherine monouso, a un incremento massiccio di disinfettanti chimici, detersivi e gel per le mani con una grande e doverosa attenzione alla salute per l’emergenza. Quel difficile momento storico credo ci abbia reso più consapevoli della nostra vulnerabilità ma anche del ruolo che ciascuno di noi ha nel contrastare i cambiamenti climatici e trovo molto appropriato e corretto lo slogan adottato dalla nostra Patti Hill.
Ritengo che le parole debbano essere evidenziate con i fatti e che pertanto un atteggiamento sempre più cosciente e consapevole possa cambiare le cose che in via generale ci stanno più a cuore. E penso anche alle giovani generazioni che sono il motore di questo cambiamento e che considerano la questione ambientale una vera e propria priorità. Con gli innovativi mezzi tecnologici, i giovani sono in grado di raggiungere i confini più lontani dell’emisfero e di coinvolgere i loro coetanei per un mondo di pace in cui regni sovrano un sano equilibrio ambientale, economico, sociale …. noi e loro insieme possiamo. Donatella Caracciolo / Officer distrettuale area LCIF e area comunicazione

Ognuno può fare la sua parte
Le inaspettate vicende meteorologiche di questi ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti. Nessun continente è stato risparmiato. Se il mondo deve sopravvivere si devono prendere dei provvedimenti strutturali, globali e a lungo termine. C’è da creare una nuova sensibilità politica globale anche se poco gradita. Non abbiamo un altro posto dove andare. Si deve cambiare e ognuno può fare la sua parte con piccole attività giornaliere che sommate contribuiscono, nel lungo termine, a migliorare la salute del pianeta.
Cosa vorresti cambiare? Elenco le prime piccole cose che si potrebbero fare ma che sono le più importanti: limitare l’uso dei combustibili fossili creando energia da fonti rinnovabili, limitare e razionalizzare l’uso dell’acqua e dell’energia elettrica; razionalizzare le risorse economiche e alimentari. Apparentemente sembrano obiettivi non alla nostra portata ma non è così: spegnare la luce di una stanza, utilizzare l’impianto di riscaldamento e condizionamento dell’aria in modo razionale, eliminare gli sprechi dell’acqua e del cibo, limitare l’uso dell’autovettura, fare attenzione a riciclare tutto ciò che è riciclabile sono cose che possiamo fare giornalmente tutti e senza nessun impegno.
È possibile, inoltre, ridurre la distruzione degli alberi secolari e i danni causati dalla loro caduta. Basta fare una potatura razionale per salvare e fortificare una pianta. Insieme, cominciando da ciascuno di noi, possiamo contribuire a cambiare il mondo. Luciano Piovano / Presidente LC Colli Spezzini

Vedere l’altro come amico e non come rivale
“Nulla è permanente tranne il cambiamento” diceva Darwin. Noi cambiamo ogni giorno, senza rendercene conto, in quanto siamo in divenire costante. Ciò che invece rimane fisso, a volte, sono i nostri bias, vale a dire i nostri pregiudizi, che filtrano il modo in cui noi vediamo il mondo.
Il mondo non è ciò che è, ma è ciò che vediamo attraverso i nostri occhi. Se vogliamo cambiare approccio, possiamo lavorare sui nostri comportamenti, ma i risultati saranno di breve periodo, se vogliamo cambiare in modo stabile nel tempo, occorre lavorare sul nostro mindset. Nello specifico, significa vedere l’altro come amico e non come rivale, mettendo a disposizione le nostre capacità in caso di bisogno.
Il cambiamento avverrà un poco alla volta, come per magia, e ce ne accorgeremo in un momento unico, come quando l’acqua messa sul fuoco, non cambia stato per diversi minuti, per poi, all’improvviso, cominciare a bollire. Massimo Guiducci / Presidente di Zona E del Distretto 108 Ta1

L’unione (dei Club) fa la forza
Non sempre il cambiamento è cosa buona: molte cose vanno certamente cambiate, per migliorare, ma non quello che funziona e che è parte della nostra identità. Spesso voler seguire le tendenze, per essere al passo coi tempi, fa perdere di vista le mete e le caratteristiche del nostro essere insieme.
Personalmente, sono convinto che tante piccole scelte servano, per migliorare soprattutto noi stessi, ma ciò non deve portare all’individualismo, e al voler far prevalere l’opinione del singolo. La nostra forza, infatti, è nei numeri e nel lavorare come Club, cioè insieme.
A questo proposito, se proprio dovessi cambiare qualcosa, proporrei di non rincorrere la moltiplicazione dei Club, tanto cara a qualcuno, ma piuttosto a valutare se non sia il caso di unire, o fondere, dei Club, specie quelli ormai di ridottissimi iscritti, o operanti sullo stesso ridotto territorio.
Nelle sfide della società odierna, solo associazioni di grosso peso, anche numerico, possono avere la forza di incidere ed essere presenti, specie a livello dialettico, oltre che di immagine, con le realtà locali, le Pubbliche Amministrazioni, le altre tante Associazioni operanti sul territorio.
Per continuare ad avere l’attrattività che sempre ci ha distinto. Franco Colli / LC Mortara Mede Host

Un appello a dare il meglio di sé
Le parole dell’IP Patti Hill “Sii tu il cambiamento” richiamano immediatamente alla mente quelle, simili, di Gandhi “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Entrambi i discorsi sono un appello ad ognuno di noi contro l’indifferenza, la passività e l’incapacità di dare il proprio meglio.
La massima carica lionistica esorta, dunque, i Lions ad allargare la propria prospettiva verso obiettivi e possibilità di cambiamento che riguardino la collettività, promuovendo azioni mirate alla realizzazione di un cambiamento che ponga le basi per la formazione di una coscienza civile. Il tema di studio nazionale sulla conoscenza e preservazione della biodiversità si pone, quindi, nel solco tracciato da tali importanti direttrici. Alessandro Zaccone / Presidente LC Vigevano Host

Lo sto cambiando anch’io
Nell’ambito della vita di ciascuno di noi vi sono sempre molti impegni, familiari, personali e lavorativi. Dedicare qualche ora alla collettività investendo il proprio tempo in una delle innumerevoli iniziative in cui i Lions sono coinvolti contribuisce a “Cambiare il mondo”.
Non è il singolo gesto in sé che è importante ma il significato che ci sta dietro. We serve.
Le opportunità offerte dal mondo Lions sono molteplici e soddisfano le caratteristiche di ciascun Lion nella sua unicità e con la sua esperienza di vita messe a disposizione di chi è più in difficoltà. Nulla va sprecato, tutto può essere sviluppato.
Per quanto mi riguarda, nel mio piccolo, sto cercando di cambiare il mondo offrendo un po’ del mio tempo al service “Seleggo – I Lions italiani per la dislessia”, service di rilevanza multidistrettuale. Se grazie al lavoro dei volontari e mio qualche giovane riuscirà ad accrescere le proprie conoscenze, allora posso dire che anch’io “Sto cambiando il mondo!”. Massimo Negri / Presidente di Zona del Distretto 108 Ib3

Lavoriamo insieme con gioia e amicizia
Mi piacerebbe pensare a noi Lions come a una foresta nella quale noi siamo gli alberi, tutti connessi nell’aiutarsi l’un l’altro senza eccezioni. E più sono vecchi (gli alberi) più sono utili perché assorbono maggiore quantità di CO2. E noi Lions, avanti negli anni, diventiamo più saggi ed equilibrati, assorbiamo benessere e lo restituiamo alle persone tristi, schiacciate da tutto ciò che succede nel mondo, e dobbiamo accompagnare i giovani Lions.
Ma dobbiamo essere tutti connessi (e non lo siamo), cercare di entrare nel mondo dell’altro anche se non lo condividiamo, ascoltando davvero così comprendiamo anche ciò che non viene detto.
Non possiamo continuare ad operare come se tutto funzioni perfettamente e non possiamo risolvere i problemi se non gli diamo un nome.
Siamo persone normali che fanno cose straordinarie lavorando insieme con gioia e amicizia. Iniziando da noi stessi, con il nostro Club… cercando di creare un luogo migliore in cui vivere ed aiutare a vivere. Mariuccia Svanini Meroni / LC Lodi Quadrifoglio

Con piccoli gesti e azioni nelle nostre comunità
La globalizzazione ha dato vita a questa società liquida nella quale i punti di riferimento naturali sono perduti, assistiamo allo svilupparsi di una società fortemente individualista e, l’esplosione stessa di nuovi modelli relazionali come quelli che si stanno creando all’interno dei social network, ne è un esempio. Ma queste relazioni che nascono in un ambiente apparentemente senza confini e tendono a realizzarsi tra simili, che contributo possono fornire alla costruzione di una relazione con l’altro? Mi riferisco soprattutto al tema della migrazione e al nostro rapporto con i migranti. Noi possiamo come Lions, educatori e costruttori del bene comune ribaltare tutto con piccoli gesti e azioni nelle nostre comunità, senza lesinare alcun sacrificio. Francesco Pira / Presidente nazionale So.San ODV

Diventare Lions è una vocazione
Per quanto mi riguarda io ho sempre associato la parola cambiamento alla parole evoluzione, questo perché il service che è il fulcro della nostra attività di Lions (includo anche i Leo che sono soci effettivi del LCI) ha intrinseco l’obiettivo di voler cambiare in modo positivo le comunità in cui viviamo e da un certo punto di vista farle evolvere per essere migliori. Come per tutte le cose di questo mondo è richiesto tempo e soprattutto costanza. Se guardiamo da dove è partita la nostra Associazione e ne ripercorriamo la storia noteremo sicuramente che nel corso degli anni il cambiamento è stato la linfa vitale che ha permesso ai Lions di sopravvivere alla prova del tempo e di tramandarsi per generazioni. Ad esempio, la costituzione ed il mantenimento di una Fondazione Internazionale che è diventata il braccio è sicuramente un cambiamento al quale si è lavorato per lungo tempo e al quale lavoriamo tutt’ora, ma ha permesso ai Lions di evolversi e poter essere ancora più incisivo nel suo operato.
Veniamo poi alla domanda più complicata: cosa vorrei cambiare? O meglio, cosa si dovrebbe cambiare? Deve cambiare il sentimento delle persone verso ciò che li circonda, dobbiamo imparare nuovamente ad emozionarci e a mostrare tutti i colori che abbiamo dentro per levare quel grigio che, troppo spesso, ci annebbia la vista rendendoci immobili e svogliati. Dirò una cosa che forse farà storcere il naso a qualcuno: diventare Lions è una vocazione, un impegno verso il Servizio e non è per tutti, ma soprattutto neanche è necessario che tutti diventino Lions; ma vivere da Lions è la chiave per cambiare il mondo che ci circonda, quindi vivere in modo etico, seguendo principi di buona cittadinanza, rispetto e amore verso il prossimo, pace e fratellanza, questo lo possono fare tutti ogni giorno nella loro quotidiana.
Come Lions abbiamo il compito di mostrare a tutti quanto sia bello, emozionante e arricchente aiutare il prossimo; a quante più persone mostreremo che regalare un sorriso a chi ne ha bisogno non è poi tanto complicato e quanto questo può valorizzarci come essere umani, tante più persone troveremo che vorranno sposare la nostra causa, unirsi alla nostra Associazione o che semplicemente decideranno di aprire il cuore verso il prossimo. Sono le persone a fare il Mondo e le persone possono essere straordinarie, basta credere in loro e io ci credo. Voi? Marco Tioli / LC Vignola e Castelli Medievali

Noi lions possiamo fare di più
Un motto certamente molto significativo quello di Patti Hill. Io non so se noi Lions possiamo cambiare il mondo ma credo che possiamo comunicare, raccontare, celebrare le nostre molteplici attività e contribuire a rendere migliore la società. Anche stimolando di più i nostri soci che devono rendersi maggiormente conto di quanto sia bello essere Lions. Patti Hill ha certamente ragione quando ci dice che il cambiamento non si verifica improvvisamente ma attraverso tante piccole scelte. Il vero problema è effettivamente quello di stimolare il mondo Lions a dare inizio a questo cambiamento. A volte il cambiamento fa anche paura e non ritengo di sbagliare se aggiungo che molti Lions sono restii ad attuarlo. La storia del lionismo ci insegna che non sempre il cambiamento ha migliorato la “sua vita”. In molti club, anzi, ha creato grossi problemi perché cambiare improvvisamente la mentalità di chi è ancorato a vecchi schemi non sempre è facile. Ecco, dunque, la necessità di andare per gradi con le tante piccole scelte di cui parla la nostra leader. Personalmente sono convinto che noi Lions possiamo fare di più alimentando la nostra voglia di fare e la nostra passione pensando in grande come suggeriva Brian Sheehan e lavorando con maggiore sinergia per attivare progetti o service di grande impatto per le nostre comunità. Il cambiamento principale è proprio questo. Fuoriuscire di più dai nostri club e affrontare la realtà, spesso problematica delle nostre comunità è già un buon passo avanti. Nel Distretto 108 Ya è un percorso che abbiamo già iniziato con risultati abbastanza positivi. Io mi riprometto di continuare su questa strada e credo che il nuovo lionismo sia possibile proprio creando un anello di congiunzione tra noi, gli organismi istituzionali e magari le altre associazioni, per contribuire ( in positivo) ad un cambiamento che forse non riuscirà a cambiare completamente il mondo, cosa certamente non facile nel particolare momento che stiamo vivendo, ma contribuirà a renderlo migliore. Pino Naim / 2° Vice Governatore del Distretto 108Ya

Cambiamento graduale da fare a piccoli passi
Quando si insegue il cambiamento bisogna fare in modo che il cambiamento diventi un fatto positivo. Nella nostra associazione non sempre, soprattutto negli ultimi anni, lo è stato. All’interno dei nostri club in qualche occasioni i problemi si sono acuiti ed hanno portato scompensi che è sempre stato, poi, difficile sanare. Anche certe “aperture” a fatti e/o persone, soprattutto quando alimentate da personalismo esasperati non hanno contribuito a dare una buona immagine del lionismo. Fa bene, dunque, Patti Hill a parlare di cambiamento graduale da fare a piccoli passi. Il mio pensiero sul cambiamento è positivo ma come ogni cosa deve viaggiare con il passo degli uomini e, quindi, deve essere alimentato da una strategia capace di essere produttiva per la nostra associazione, La stessa selezione per l’ingresso dei nuovi soci o addirittura per la creazione di nuovi club deve essere più attenta. Non ha senso avere qualche numero in più per poi perderne un numero maggiore. Ecco, io vorrei ci fosse maggiore attenzione in questo. E, poi, ben venga il cambiamento. Giuseppe Ventra / Coordinatore Scientifico della Fondazione del Distretto 108 Ya

Un certo cambiamento nel nostro Distretto c’è stato
L’essere Lions in un territorio difficile com’è questo della Locride e della provincia reggina, dove io vivo con grande passione la mia attività lionistica, spesso comporta l’impossibilità di fare quanto ognuno di noi vorrebbe poter fare per il territorio e per la sua comunità. Devo francamente dire che, rispetto ad un passato remoto in cui il lionismo è stato troppo ancorato a schemi per certi versi superati dai tempi e dalle nuove esigenze della società, un certo cambiamento in seno al nostro Distretto c’è stato grazie anche – onore al merito – alla spinta propulsiva del già Governatore Franco Scarpino che sin dall’inizio del suo mandato ha stimolato maggiori contatti e più collaborazione con il mondo esterno. Il risultato è stato fortemente positivo e la stessa immagine dei Lions ha acquisito più valenza e maggiore attenzione da parte della gente. La strada, dunque, rispetto al momento sociale che viviamo è quella giusta. Altra cosa è il discorso interno. A me pare che ancora il lionismo sia ancorato a vecchi schemi e si porti appresso i soliti problemi, le classiche proteste annuali per carichi e incarichi, la mancanza di una effettiva valutazione della meritocrazia e, in taluni casi, un eccessivo distacco dalla realtà che ci circonda. Credo che manchi anche una effettiva apertura verso i giovani e che la nostra età media stia diventando preoccupante. Tutto ciò, ovviamente, con le debite eccezioni. Ritengo, dunque, che per attivare un reale cambiamento bisognerebbe partire da queste cose. Vincenzo Mollica / Presidente di zona 2 del Distretto 108 Ya

Le risposte a questo sondaggio sono state raccolte da Aristide Bava, Tarcisio Caltran, Roberta Gamberini, Sirio Marcianò, Francesco Pira, Riccardo Tacconi, Virginia Viola e Patrizia Vitali.