In Italia non lasciamoli soli

In Italia non lasciamoli soli

L’emergenza afghana si è accentuata e aggravata nell’ultimo periodo per le condizioni in cui versa la popolazione e per le temperature particolarmente rigide in quella terra nel periodo invernale. Il sistema sanitario, ormai al collasso, e la carenza di generi di prima necessità colpiscono prevalentemente i bambini esponendoli al pericolo di malnutrizione e di conseguenti malattie. Di Gianni Castellani *

A questa emergenza si aggiunge quella creata da migliaia di cittadini afghani che giornalmente, in modo più o meno regolare, attraversano le frontiere verso i due paesi limitrofi Iran e Pakistan.
Pur con grosse difficoltà, sono molte le iniziative di co-operazione che l’Italia mette in atto per fornire assistenza umanitaria alla popolazione afghana, sia in loco sia con la creazione di corridoi umanitari, con particolare attenzione alle donne e alle ragazze, le cui condizioni di estrema fragilità appaiono evidenti.
Il nostro impegno, sulla base dei protocolli sottoscritti con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e con il Ministero dell’Interno italiano, è quello di favorire l’accoglienza e l’integrazione sia sociale che lavorativa dei rifugiati afghani.
Di seguito, i referenti distrettuali descrivono sinteticamente lo sviluppo di iniziative attuate di concerto con le prefetture di riferimento. A loro va il mio ringraziamento per l’impegno e per la costanza dimostrati.
Segnalo, infine, un progetto in via di elaborazione finalizzato all’accoglienza in Italia di numerose sportive afghane attualmente rifugiate in Pakistan. Nel paese che ora le ospita il loro presente è di mera sopravvivenza e il futuro appare quanto mai incerto. Accoglierle in territorio italiano ridarebbe loro una speranza di vita e la possibilità di riprendere l’attività agonistica.

*Coordinatore Multidistrettuale ALERT.