I LIONS E IL FUTURO DEI PAESI MEDITERRANEI

I LIONS E IL FUTURO DEI PAESI MEDITERRANEI

Domenica 10 marzo si è conclusa a Bologna la 26ª Conferenza del Mediterraneo dal titolo: “I Lions promotori del benessere dei popoli sul territorio”. L’evento di portata internazionale, ha coinvolto delegati prevenienti da 20 paesi: Croazia, Cipro, Libano, Turchia, Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Kenia, Congo Brazeville, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Germania, Svizzera, Brasile, Canada e Stati Uniti d’America. Di Enrico Della Torre

Hanno partecipato 565 persone per discutere e confrontarsi riguardo le sfide del futuro in quest’area culla di civiltà epocali e al centro di eventi cruciali per l’avvenire dell’umanità
La Conferenza del Mediterraneo è un’iniziativa italiana ideata nel 1986 da Saro Cacciola e da Pino Grimaldi – di cui è stata ricordata la recente scomparsa proprio in questa edizione – con lo scopo di realizzare un evento che raccogliesse i Lions dei paesi che si affacciano sulle sue rive affinché discutessero delle tematiche utili a stabilire una cooperazione tra i paesi atta a valorizzare un’azione comune per ridare al Mediterraneo il ruolo primario che la storia gli ha sempre attribuito.
L’idea di questi incontri era, ed è ancora, anche quella di rendere il Mediterraneo e i suoi popoli più coesi, anche in tempi, come quelli attuali, che suggerirebbero la chiusura e l’isolamento.
Nello scorrere degli anni numerose sono state le conferenze svoltesi alternativamente tra le rive nord e sud del Mediterraneo, con la partecipazione sia di autorevoli personalità scientifiche sia della società civile, per dibattere e cercare soluzioni per migliorare la qualità della vita delle sue popolazioni.
“Siamo partiti ragionando sulla definizione di benessere per lanciare un messaggio di pace e fratellanza anche in questo periodo martoriato da conflitti internazionali”, afferma Gianni Tessari, Presidente del comitato organizzatore.
Il programma è stato ricco di argomenti e spunti, con gruppi di lavoro che hanno portato a una serie di proficui confronti sui temi dell’economia, della pace e dell’ambiente.
Al primo posto, infatti è stato affrontato il tema benessere delle popolazioni, in tutte le sue declinazioni, per passare poi al dialogo, alla fratellanza e ai problemi climatici, punti cardine di un mondo in continua evoluzione.
Tra gli ospiti più attesi Patti Hill, Presidente Internazionale del Lions Club, che ha inaugurato le numerose conferenze.
Ma come si è arrivati alla scelta di Bologna? Afferma a riguardo Giorgio Ferroni, Governatore del Distretto 108 Tb: “Il percorso è iniziato nel 2021 con l’approvazione del Consiglio dei Governatori su proposta del PDG Gianni Tessari. Così, sia a Tunisi nel 2022 sia a Tangeri nel 2023, ho fortemente sostenuto la città come sede della Conferenza”. “Inoltre – prosegue Ferroni – Bologna è un mix pulsante di solidarietà, cultura, tecnologia e creatività. Basta ricordare che ha l’università più antica del mondo e 62 chilometri di portici che, di recente, anche grazie al lavoro svolto dalla nostra Associazione, sono stati riconosciuti patrimonio Unesco. Bologna offre una tradizione culinaria conosciuta in tutto il mondo come Food Valley; è una città inclusiva, raffinata, colta ma non altezzosa; è un laboratorio di innovazione tecnologica con la sua Motor Valley e il Data Center europeo; è un mix fra una Smart City e un paese che sa conservare i ritmi della provincia italiana. Quindi Bologna per capirla devi viverla”.