BORGO LIONS DELL’AMICIZIA AD ARQUATA DEL TRONTO UNA TAPPA DI UN LUNGO PERCORSO

BORGO LIONS DELL’AMICIZIA AD ARQUATA DEL TRONTO UNA TAPPA DI UN LUNGO PERCORSO

L’amicizia non è una relazione che unisce solo coloro che si conoscono da tempo e si stimano reciprocamente, ma anche tutti quelli che si riconoscono per la carica emotiva e la sensibilità di chi comprende e partecipa il bisogno degli altri. È questo che ha unito tanti Lions in Italia, ma anche in altre nazioni, per essere vicini e per dare un aiuto a chi è stato colpito dal terremoto nell’Italia Centrale nell’agosto del 2016 e seguenti. Una vicinanza che non si è esaurita nella scia delle rappresentazioni filmate della televisione o con la lettura di qualche articolo sui giornali in occasione di ricorrenze temporali dell’evento, ma con la ferma determinazione di chi si è posto un obiettivo di aiuto concreto e lo vuole perseguire nonostante le difficoltà morfologiche, gli intralci burocratici, gli eventi straordinari che nel tempo sono intervenuti, come la pandemia di Covid. Di Carlo Bianucci *

È stato questo che ha consentito, tramite la Fondazione Internazionale (LCIF), già tra la fine del 2016 e il 2017, un’importante raccolta fondi di circa 2,5 milioni di euro e la conseguente predisposizione di 5 progetti coordinati dal Comitato Assistenza Lions Terremoto Italia Centrale, attraverso la gestione operativa della Fondazione Lions Clubs per la Solidarietà del Distretto 108 A ed al Comitato Lions Terremoto Distretto 108 L, rispettivamente per gli interventi nel Distretto “A” e nel Distretto “L”.
Con questo spirito sono stati realizzati progetti significativi ad Amatrice, uno è in avanzata fase di definizione ad Accumoli con l’Associazione Nazionale Alpini e ora ad Arquata del Tronto dove, il 24 febbraio scorso, è stato inaugurato il “Borgo Lions dell’Amicizia”, in località Piedilama, con la donazione ufficiale al Comune di sei case, complete di arredo e di tutti i servizi, destinate a sei giovani famiglie, attualmente senza dimora stabile, come contributo all’importante obiettivo, per una località montana ancora semidistrutta, di consentire la permanenza in un territorio che, altrimenti, corre il rischio dell’abbandono.
Questo rischio è stato richiamato sia dal Sindaco Michele Franchi che dal Sen. Guido Castelli, Commissario Straordinario del Governo per la riparazione e ricostruzione nei territori interessati dal sisma, intervenuti all’inaugurazione, ricordando, tra l’altro, come fosse stata una delle principali preoccupazioni anche del compianto Aleandro Petrucci, Sindaco di Arquata al momento del sisma, che riteneva, tra le cose più utili al territorio, la necessità di una “fabbrica” per dare un lavoro e con esso un motivo per continuare a vivere lì. Cosa che poi fortunatamente avvenne con la disponibilità dell’industriale Diego Della Valle, grazie al quale fu aperto uno stabilimento di Tod’s ad Arquata del Tronto, dove lavorano ancor oggi una cinquantina di persone.
È stato altresì ricordato come il cratere del terremoto sia stato oggetto di una visita, già nell’ottobre 2016, di una delegazione del MD Lions Italy che accompagnò l’allora Presidente della LCIF, Jitsuhiro Yamada, tra le rovine del luogo, un dramma che fu poco dopo rappresentato anche all’Europa Forum di Sofia. Furono atti che favorirono una importante raccolta di fondi e l’elaborazione di significativi progetti, tra cui appunto quello che è stato oggetto di inaugurazione il 24 febbraio scorso.
Per questo si sono dovute affrontare molte difficoltà, alcune citate anche in precedenza, alle quali si sono aggiunti successivamente anche gli incisivi aumenti di prezzo dei materiali edili e degli arredi. Qui è intervenuta la generosità della Fondazione del Distretto “A”, con la sua Presidente PDG Francesca Vagnoni e dei soci Lions di tutti i Club di questo Distretto che, con le loro donazioni, hanno integrato il contributo assegnato tramite la LCIF (€ 687.705) fino al completamento del progetto, per il quale è stata necessaria la somma complessiva di oltre € 1.100.000! Il risultato è stato particolarmente apprezzato dai tanti intervenuti, Lions e non, che hanno potuto verificare l’alto livello qualitativo dei materiali utilizzati e degli arredi di cui sono state dotate le 6 abitazioni singole, non già definibili “di emergenza”, ma definitive e adatte a territori di montagna.
L’inaugurazione ha avuto anche una cornice di commozione nella rievocazione di fatti che hanno caratterizzato la tragedia e il tentativo di riappropriazione di un territorio che presenta molte problematiche da risolvere, una situazione dove c’è davvero ancora da fare molto. E qui i Lions hanno confermato la volontà di continuare ad operare sui progetti ancora in corso, come a Norcia e anche a Camerino dove sta per aprirsi proprio in questi giorni il cantiere di intervento all’interno dell’Università, nella quale verrà realizzata una sala-studio per gli studenti.
Talvolta i tempi di realizzazione dei progetti sono diversi da quelli che vorrebbero i Lions e che sarebbero graditi ai destinatari, alle persone che si trovano nel bisogno, ma non manca e non mancherà comunque la determinazione necessaria al raggiungimento degli obiettivi. I Lions non mollano.