Ieri e oggi

Ieri e oggi

Ancora sul lionismo come antidoto alla solitudine sociale

Di Bruno Ferraro

Un dato caratteristico della società, che tende ad ampliarsi e non certo a ridursi, è costituito dalla condizione di isolamento in cui vengono a trovarsi una massa crescente di individui. Il progresso, il consumismo, le comodità ed il benessere materiale determinano l’automarginalizzazione e spingono le persone che ne sono condizionate ad isolarsi nel contesto sociale, procurandosi stress, ansia e pigrizia.
Purtroppo non sono pochi coloro che, soprattutto nel mondo giovanile, cercano rifugio nelle sostanze chimiche, nell’alcool e nella droga. La dipendenza dai social network fa il resto, sostituendo le interazioni sociali con le interazioni digitali. Da uno studio condotto sui topi da uno psicologo canadese è emerso che i topi in isolamento si sono abbeverati con l’acqua drogata mentre i topi collocati in una gabbia in comune hanno mostrato la preferenza per l’acqua pura.
L’antidoto al malessere dell’isolamento sembra essere dunque la socializzazione, che riduce la voglia di cercare la compensazione in elementi biochimici o in sostanze droganti. Se questa è la situazione, mi sembra che il lionismo possa funzionare come antidoto alla solitudine sociale, soprattutto quando, a pandemia superata, si torna agli incontri in presenza. Sarà importante, allora, che all’interno dei club si instauri una situazione di amicizia, affiatamento, empatia, reciproca integrazione, all’insegna del motto “uno per tutti e tutti per uno”.

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