ATTUALITÀ tra presente e futuro

ATTUALITÀ tra presente e futuro

Nel corso del periodo peggiore della pandemia molti di noi hanno dovuto impostare la giornata diversamente causa il cambiamento di orari, impostazione del lavoro diverso, più tempo per la lettura, lo sport, la casa. Ora però momenti di paura, di smarrimento e incertezza per fortuna ci sembrano più lontani. Vediamo la luce del tunnel e, grazie alle vaccinazioni, stiamo riprendendo la vita normale. Non dobbiamo mai abbassare la guardia. Occorre ancora avere molta prudenza, rispetto degli altri e di noi stessi. Questo perché, come più volte abbiamo letto, il virus ha una scia infinita di effetti collaterali che a loro volta hanno rivoluzionato la vita di tutti noi.

Argomento questo sul quale è intervenuta una delle voci più autorevoli della virologia internazionale Ilaria Capua con il suo libro “Il Dopo”. Nel suo libro, Ilaria Capua ci invita a riflettere sul dopo e questo deve essere fatto ora. Per quanto riguarda il lavoro scrive la virologa: perché andare in ufficio cinque giorni alla settimana, inquinando, perdendo tempo ed energia che potremmo dedicare ad altro; quando potremmo andarci due o tre giorni ed essere efficienti lo stesso?
Altro tema importante è quello della donna nella sua molteplice figura di madre, moglie, figlia sia il punto di forza della famiglia. La Capua precisa poi che nel nostro Paese oggi si laureano più donne che uomini, ma nel mercato del lavoro il divario si ribalta ad essere occupati sono più uomini che donne. Insomma il nostro Paese non utilizza le donne per quel che valgono, solitamente percepiscono un salario più basso e fanno più fatica dei colleghi maschi a fare carriera.
C’è tanto da fare, da riorganizzare e credo che tutti dobbiamo partecipare nel nostro piccolo, con le nostre capacità Da dove incominciamo?
Prima di tutto è importante non dimenticare. Durante la pandemia la natura si è risvegliata e si è ripresa i suoi spazi: l’inquinamento era molto diminuito, la pandemia ha fatto in modo che la terra prendesse una boccata di ossigeno. Quindi possiamo cominciare a non inquinare, a non sprecare e riciclare. Le pandemie sono un evento catastrofico. Nulla è più come prima. Tuttavia è anche vero che offrono lo spazio e la flessibilità per fare entrare il nuovo. Le novità fanno paura ma bisogna cercare di avere un atteggiamento di disponibilità. Leggendo, studiando, informandoci ci renderemo conto quanto impressionante sia tutto quello che il virus è riuscito a mettere in discussione.
Altro argomento fondamentale che viene ampiamente illustrato è il modo di rapportarci con la natura. Fino ad ora ci siamo comportati come se le riserve del pianeta fossero infinite. La terra, il mare sono stati sfruttati in modo indisciplinato. Tutto questo ha innescato il cambiamento climatico le cui conseguenze negative sono che le città si allagano, le foreste bruciano e i ghiacciai si sciolgono. Ora dopo tanti anni e dopo avere constatato che la natura si ribella ed è più forte, forse saremo più disponibili a credere che il cambiamento climatico è una minaccia e che dobbiamo cambiare i nostri stili di vita. Siamo esseri umani coscienti della nostra fragilità. Abbiamo capito che siamo piccoli e abbiamo bisogno degli altri, che ogni individuo è un esemplare della collettività. Abbiamo compreso che il nostro atteggiamento nei confronti della natura deve essere modificato e che la tecnologia, usata in modo corretto, può essere uno strumento straordinario per non sentirsi soli. Siamo artefici del nostro destino. Siamo tutti coinvolti, desiderosi di migliorare, di trovare soddisfazioni, questa pandemia ci ha aperto tante possibilità che dobbiamo cogliere prima che sia nuovamente troppo tardi.
Raffaele Oliva